Magazine Attualità

20)Il voto che le donne ci danno a letto

Creato il 19 ottobre 2012 da Rafaelcoche @El_coche

20)Il voto che le donne ci danno a letto
tratto da
"Elcoche-storia a puntate"
Una volta ho letto questo ed ho pensato fosse il vero modo per cercare di relazionarsi con una donna, diceva più o meno così:
__________________________________________________________

“Siamo diversi. Non che alle donne non piaccia che l’uomo sappia dov’è il Punto G e dove è la clitoride. Un minimo di tecnica è comunque richiesta. Ma proprio un minimo: che si sia abbastanza sensibili da accarezzare delicatamente e lentamente ascoltando. Ma, al di là delle minime conoscenze anatomiche indispensabili, il voto che le donne ci danno a letto non dipende né dal virtuosismo tecnico né da particolari trucchi o posizioni e neppure dalle misure del pene o dei bicipiti.
Le donne, nella stragrande maggioranza, cercano qualche cosa che non centra direttamente con l’atto sessuale in sé. Qualche cosa che avviene prima o durante il rapporto sessuale ma che non è sessuale. Negli anni ’70 si iniziò a parlare di preliminari ma si trattò di una banalizzazione. Alla donna non interessa niente che tu le accarezzi la coscia per 8 minuti prima di passare alle maniere forti. Alla donna interessa il clima, lo spirito, l’atmosfera, il racconto la simbologia di quello che sta succedendo. E’ una cosa che un maschio ha difficoltà a capire. Per una femmina il rapporto sessuale è per il 70% stupore. Vuoi far impazzire sessualmente una donna? Stupiscila! Ma no a letto, prima, al ristorante o durante una passeggiata. Non si tratta di arrivare coi fiori, che comunque va bene. Anche quello, come i preliminari, può diventare solo un gesto vuoto, tecnico. La donna vuole emozioni, vuole sentimenti, vuole cieli stellati, tuffi al cuore, sospiri. La donna vuole sentirsi desiderata, amata, cercata, immaginata, sognata. Devi pensare, devi ascoltare di cosa parla, di cosa ride, devi chiederle cosa le piace …”

________________________________________________________
Cosa le piace? Ma non dovrebbe essere anche ciò che piace a me, oppure è solo una questione di studio, di circostanze, di situazioni dove mostrare la massime attenzioni

Farla ridere? Ma che sono un cabarettista? Non dovremmo cercare di ridere delle stesse cose? Trovare la sinergia nel momento, una complicità che permetta di trovarci aldilà di ciò che si dice, di stati visibili.
Non conta il momento in cui mentre parla e la guardi senti calore, pulsioni, la voglia di sentire il sapore della sua bocca? Non posso stupirla trasmettendole semplicemente ciò che sono?

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog