LAVORO DI CURA E RESILIENZA AUTOBIOGRAFICA
Il 21 settembre, Giornata Mondiale Alzheimer, ci ricorda la rilevanza di un problema che interessa un numero sempre crescente di persone. La demenza, patologia che si può trattare ma non guarire, coinvolge sia la persona che si ammala, sia l’intero sistema familiare.
Una modalità di valido sostegno per aiutare il caregiver è rappresentata dal gruppo di mutuo aiuto. Il libro qui presentato si focalizza in particolare sulla scrittura autobiografica come metodo di resilienza per far fronte all’inaspettato evento critico.
Luciana Quaia
INTIME ERRANZE
Il familiare curante, l’Alzheimer, la resilienza autobiografica
Nodolibri, Como 2012
pp. 212, 12 immagini a colori, Euro 20
Resiliente è la persona che di fronte a una grave avversità sa resistere allo stress e ricavarne un insegnamento che la renda meno vulnerabile in circostanze analoghe.
Nell’affrontare una malattia destabilizzante come la demenza, è possibile che il familiare curante diventi capace di dare un senso alla sofferenza, si senta in grado di potercela fare e acquisisca una maggior forza psico-emotiva?
Intime erranze illustra i possibili processi di cambiamento e trasformazione attraverso una serie di passaggi finalizzati a costruire un percorso resiliente, in cui i principali attori e strumenti sono:
- il tutore di resilienza, in questo caso rappresentato dall’associazione di volontariato Centro Donatori del Tempo, che, come le molteplici associazioni Alzheimer nazionali, riveste il ruolo di saliente punto di riferimento della comunità locale nell’accogliere le famiglie interessate dal problema e nel fornire un reale aiuto alle loro esigenze;
-
il gruppo di reciproco aiuto, spazio capace di far credere e sperare in una prospettiva di crescita e di consapevolezza;
-
la scrittura autobiografica, mezzo privilegiato di cambiamento di sguardo sulla realtà e se stessi.
Nell’originale struttura del testo, la metafora del viaggio dell’eroe tratta dall’analisi mitologica condotta da Joseph Campbell orienta le diverse tappe percorse dalla famiglia nel lungo periodo di accudimento del malato e dedica particolare approfondimento alla metodologia applicata all’interno del laboratorio di scrittura autobiografica. Nelle cinque giornate di lavoro i familiari partecipanti, con il supporto di personaggi mitologici, poesie, brani di letteratura, oggetti, fotografie ed esercizi mirati, narrano le memorie di ricordi e di sfide, scoprendo le proprie forze interiori e la capacità di dare maggiore fiducia a se stessi.
Un capitolo totalmente dedicato alla potenza resiliente del cinema analizza in modo dettagliato e circoscritto tre film sul tema dell’Alzheimer, mettendo in luce un ulteriore strumento utile al sostegno psicologico del familiare attraverso il confronto con una realtà che riesce a generare importanti modelli di identificazione e apprendimento.
Il libro è ricco di citazioni letterarie, di un’ampia descrizione metodologica ed un’accurata ricerca bibliografica e filmografica. E’ consigliato a:
- organizzazioni di servizioche cercano nuove sperimentazioni di un “welfare sostenibile”,
- famiglieo persone che si trovino nella necessità di resistere al disagio che la malattia demenza impone.
- figure professionaliche svolgono un lavoro centrato sulla relazione di aiuto.
Il volume può essere ordinato in libreria oppure acquistato direttamente da Nodo Libri a: