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21/07/2014 - Nimby Forum: calano le contestazioni territoriali. Buon segno?

Creato il 21 luglio 2014 da Orizzontenergia

I risultati emersi dall’analisi 2013 dell’Osservatorio registrano, per la prima volta, una flessione nel numero di opere contestate, fermandosi a 336 impianti contro i 354 censiti nel 2012. In particolare, sono 108 le contestazioni rilevate per la prima volta nel 2013 contro le 151 emerse nel 2012. Questa riduzione è imputabile anche al calo reputazionale del Paese e alla revisione del sistema di incentivi, che ha reso meno conveniente per gli operatori proporre nuovi progetti di produzione di energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
da fonte rinnovabile
, fotovoltaico in primis.

Più di 1 contestatore su 2 lamenta preoccupazioni sugli effetti dellaqualità della vita e sull’impatto ambientaleimpatto ambientale
L'insieme degli effetti (diretti e indiretti, nel breve o nel lungo termine, positivi o negativi, ecc..) che l'avvio di una determinata attività ha sull'ambiente naturale circostante.
 dell’opera proposta, oltre a denunciare possibili carenze nell’iter procedurale piuttosto che un coinvolgimento non sufficiente della popolazione. All’anagrafe dei contestatori, emerge che quasi la maggioranza degli oppositori viene dal mondo della politica e delle istituzioni (48,5%), staccando le proteste di tipo popolare e quelle di natura ambientalista o sindacale.

Le opposizioni vedono una forte prevalenza del comparto elettrico, in conformità con i dati rilevati dalle passate edizioni, e unaconsistente incidenza degli impianti di produzione di energia elettricaenergia elettrica
Forma di energia ottenibile dalla trasformazione di altre forme di energia primaria (combustibili fossili o rinnovabili) attraverso tecnologie e processi di carattere termodinamico (ovvero che coinvolgono scambi di calore) che avvengono nelle centrali elettriche. La sua qualità principale sta nel fatto che è facilmente trasportabile e direttamente utilizzabile dai consumatori finali. Si misura in Wh (wattora), e corrisponde all'energia prodotta in 1 ora da una macchina che ha una potenza di 1 W.
da fonti rinnovabilifonti rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse
 (87,4%), nonostante il consenso formale e generalizzato di cui godono rispetto alle fonti fossili tradizionali. Il dato va però letto anche in funzione di una diversa prospettiva dimensionale degli impianti “rinnovabili”, di dimensioni più ridotte e maggiormente  diffusi sul territorio rispetto agli impianti convenzionali.

Preoccupazioni, ragioni, proposte sono raccolte dai mezzi di informazione che ne danno evidenza e diffusione nel Paese, sia attraverso comunicazioni dirette alla stampa (18,4%) sia attraverso incontri pubblici (23,7%) e manifestazioni (17%), che testimoniano la volontà di veicolare un’informazione aggregativa e condivisa, e che sia in prima battuta non mediata dai mezzi di comunicazione.

Lo scenario sulle contestazioni alla realizzazione di impianti di pubblica utilità, delineato dall’analisi dei dati 2013 dell’Osservatorio, sembra quindi allontanare ancora una volta la possibilità di una chiave di lettura risolutiva del fenomeno. Sono infatti ancora molti gli ostacoli da superare per un effettivo rilancio infrastrutturale ed economico del Paese, basato su un percorso di sviluppo sostenibilesviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile è quel tipo di sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere il futuro delle generazioni a venire. I tre obiettivi dello sviluppo sostenibile sono: prosperità economica, benessere sociale e limitato impatto ambientale. La prima definizione, risalente al 1987, è stata quella contenuta nel rapporto Brundtland, poi ripresa successivamente dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU.
e partecipativo, omogeneo e completo, delle opere e dei progetti che subiscono una qualche obiezione in Italia.

Fonte: Festival dell'Energia

 


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