#217

Da Donatella

Brescia. Ikea. Sabato. Ore 15.
Entrando La Dona’s family si trova catapultata in una sorta di inferno dantesco. Gente abbandonata su divani, letti e poltrone.  Code al ristorante. Zone ambienti intasate da decine di coppie, con bambini ululanti e cani nel carrello, che litigano su misure colori e modelli; coppie che invece di portare figli e cani al parco hanno deciso di chiuderli per un pomeriggio in un girone dantesco. Magari pure innervosiii per i capricci. Gruppi di persone fermi a chiacchierare amabilmente in mezzo a punti cruciali di passaggio. Uomini e donne con schiene gialle piene di oggetti perlopiù inutili, come il reggi libri fucsia acquistato da La Dona figlia.
E poi in mezzo al milione di anime dannate c’è Lei. Nonna sprint che può avere cinquant’anni ma anche settantadue. Alta forse m. 1,50 ma con scarpe che le aggiungono almeno 13/15 cm tra zeppa e tacco Jeans attillatissimi, un po’ corti per la verità. Una maglia color bronzo che le scopre i fianchi. Capelli corti con meravigliosi colpi di luce dorati. Pelle un po’ accartocciata per il troppo sole. Insegue malferma il nipotino chiamandolo con una vocina stridula:
-Marcoooo, fermati che ti prendo!!!
Lui se la ride di gusto facendo pericolose gimcane tra i visitatori. Lei lo agguanta coprendolo di baci e insieme proseguono felici la loro bella giornata al parco Ikea.


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