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Creato il 22 febbraio 2015 da Filmedvd

Dopo avervi aggiornato sulle previsioni per le categorie tecniche (qui trovate i nostri pronostici), ecco anche la nostra analisi sui possibili vincitori di questa notte nelle categorie principali, passando per gli Oscar dedicati alle migliori interpretazioni e arrivando fino al duello principale, nella categoria per il miglior film dell'anno, tra le due pellicole più quotate per aggiudicarsi la statuetta, e . A domani per tutti i risultati definitivi di questa combattutissima 87° edizione degli Academy Award.

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE

Dragon trainer 2 ha la strada spianata per la vittoria come miglior film d'animazione, dopo l'incredibile esclusione anticipata di The Lego movie dalle candidature finali. L'unico reale avversario della pellicola della DreamWorks è perché lo stupendo film dello Studio Ghibli, La storia della Principessa Splendente, sembra avere canoni troppo diversi dai gusti dell'Academy.

MIGLIOR FILM STRANIERO

La pellicola russa Leviathan di Andrei Zvyagintsev, dopo la vittoria a sorpresa del Golden Globe, è tornata prepotentemente in corsa per l'Oscar al film straniero che sembra ad appannaggio del dramma polacco di Pawel Pawlikowski. La black-comedy argentina Storie pazzesche non sembra poter rientrare nella corsa e quindi il nostro pronostico va al film di Pawlikowski, premiato anche agli European Film Award.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

Il duello per premiare il miglior script originale è tra Alejandro González Iñárritu, Nicolas Giacobone, Alexander Dinelaris Jr e Armando Bo per il dramedy e Wes Anderson per Grand Budapest Hotel. Il film corale del regista de I Tenenbaum ha compiuto un'importante rimonta nell'ultima fase dell' award season, vincendo il Writers Guild Award e il BAFTA, mentre il film del regista messicano ha avuto la meglio ai Golden Globe e ai Critics Choice Award. La nostra previsione è orientata ad una vittoria di Birdman ma attenzione alla banda Anderson & co, perché Grand Budapest Hotel dovrebbe essere uno dei film più premiati di quest'edizione.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ADATTATA

Insieme a quella per il miglior film, la mancata candidatura per la miglior sceneggiatura originale a L'amore bugiardo - Gone girl di David Fincher è quella che grida più vendetta. A questo punto Graham Moore, che ha adattato il romanzo di Andrew Hodges per il film The imitation game, è il grande favorito per la vittoria finale. La minaccia principale è rappresentata da Damien Chazelle, che ha adattato la sceneggiatura del cortometraggio Whiplash per ottenere il lungometraggio che poi ha vinto al Sundance Film Festival e ha ricevuto cinque nomination agli Oscar. A meno che l'Academy non decida per riconoscimenti meno tradizionali - difficile, viste le candidature di quest'anno - Moore dovrebbe prevalere.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Una vittoria pressoché scontata e quasi mai messa in discussione in questi mesi è quella di Patricia Arquette, protagonista dell'ultradecennale progetto cinematografico di Richard Linklater, Boyhood, nel quale interpreta una moglie separata e madre di Mason (Ellar Coltrane), il giovane protagonista del film. Dopo anni al cinema abbastanza interlocutori, nonostante il buon successo della serie Tv Medium e la recente partecipazione a Boardwalk Empire - L'impero del crimine, la protagonista di Lupo solitario e Al di là della vita si appresta quindi a vincere il suo primo Oscar in carriera, dopo aver trionfato praticamente in tutte le candidature dell' award season, lasciandosi alle spalle Emma Stone candidata per Birdman, e unica seria alternativa, ma anche Laura Dern per , Keira Knightley per The imitation game e l'onnipresente Meryl Strep per Into the woods.

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Anche in questa categoria la vittoria di J.K. Simmons per l'intensa e spietata interpretazione del professore di musica in di Damien Chazelle è praticamente scontata. L'Oscar a Simmons rende merito ad un grande caratterista del cinema statunitense che in questa pellicola, grazie anche alla connotazione del suo personaggio, ha potuto mostrare tutto il suo talento. Rimarranno quindi a mani vuote Edward Norton, nonostante l'ottima performance in Birdman, Ethan Hawke per Boyhood, Mark Ruffalo per Foxcatcher e il sempreverde Robert Duvall per .

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

Altra statuetta virtualmente già assegnata da tempo è quella per la miglior attrice protagonista, destinata a premiare la drammatica e commovente interpretazione di Julianne Moore, una donna realizzata alle prese con una forma di Alzheimer presenile, in Still Alice. Un Oscar atteso e meritato, raggiunto alla quinta candidatura in carriera, e che non lascia scampo alle altre pretendenti: dalla magnetica Rosamund Pike de L'amore bugiardo - Gone girl, alla Reese Witherspoon "on the road" di Wild, fino alla Jane Hawking di Felicity Jones ne La teoria del tutto e la Marion Cotillard di Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

La categoria più incerta, tra quelle che premiano le interpretazioni, riguarda il miglior attore protagonista. I due candidati principali sono il giovane attore britannico Eddie Redmayne, che ne La teoria del tutto di James Marsh ha regalato una sofferente versione del genio della fisica Stephen Hawking, e il rinato Michael Keaton, che attraverso il personaggio di Riggan Thomson in Birdman di Alejandro González Iñárritu ha portato sul grande schermo una storia che rispecchia la sua altalenante carriera. Se Redmayne ha portato a casa il Golden Globe, il BAFTA e lo Screen Actors Guild Award, Keaton si è aggiudicato il Golden Globe e il Critics Choice Award. Una lotta serrata che, a nostro parere, vede in leggero vantaggio il protagonista de La teoria del tutto, ormai da tempo favorito, fin dall'inizio dell' award season. Chance praticamente nulle sono riposte nelle nomination di Benedict Cumberbatch per The imitation game, Bradley Cooper per American sniper e Steve Carell per Foxcatcher.

MIGLIOR REGISTA

Al di là dell'incertezza nella categoria per il miglior film, è nei pronostici per l'assegnazione dell'Oscar al miglior regista che nelle ultime settimane si è consumato il sorpasso più importante. Richard Linklater era il frontrunner annunciato per la vittoria finale, grazie al suo innovativo film Boyhood; la candidatura si era rinsaldata grazie alle vittorie del Golden Globe e del Critics Choice Award. Ma nell'ultimo periodo è arrivato il Directors Guild Award a riconoscere l'alto valore registico di Birdman, impreziosito dal regista messicano Alejandro González Iñárritu con uno strepitoso piano sequenza. Ecco perché Iñárritu sembra ora il probabile vincitore, considerando l'importanza di un premio come il DGA in relazione agli Academy Award. Staranno a guardare gli altri candidati, ovvero Wes Anderson per Grand Budapest Hotel, Morten Tyldum per The imitation game e Bennet Miller per Foxcatcher, in una delle categorie in cui le scelte dell'Academy hanno fatto più discutere, soprattutto per il mancato inserimento, tra le nomination, di David Fincher per L'amore bugiardo - Gone girl.

MIGLIOR FILM

Domani sera arriverà alla conclusione uno dei duelli più avvincenti e incerti degli ultimi anni. A contendersi il premio nella sezione regina dell'evento, quella dedicata al miglior film, saranno le due pellicole più acclamate dell'anno. Boyhood è il film sapientemente e pazientemente realizzato nell'arco di dodici anni da Richard Linklater, che insieme alla sua troupe artistica e tecnica si è ritrovato per qualche giorno ogni anno a girare un pezzo del film. Un originalissimo romanzo di formazione, unico nell'intera storia del cinema per le modalità con le quali è stato realizzato. Il film narra la crescita esistenziale di Mason, dall'infanzia sino all'età adulta. Birdman invece è l'avvicente dramedy a sfondo teatrale di Alejandro González Iñárritu, ambientato in un teatro di Broadway, dove un attore in declino, Riggan Thomson sta per mettere in scena lo spettacolo tratto dall'opera Di cosa parliamo quando parliamo d'amore di Raymond Carver. Un viaggio nella ricerca intima e pubblica della propria identità artistica, nel quale Michael Keaton risorge dalle ceneri di una carriera cinematografica rimasta essenzialmente bloccata al Batman burtoniano di fine anni '80.

All'inizio dell' award season Boyhood ha saputo prendere un buon margine di vantaggio; amato all'unanimità dai critici, il film di Linklater ha ottenuto il Golden Globe, il Critics Choice Award e il BAFTA. La rimonta, con probabile sorpasso, di Birdman è iniziata con i riconoscimenti delle Guild, come i Producers e i Directors. Molteplici sono gli scenari a cui potremo assistere stanotte, ma il più plausibile potrebbe essere un'equa divisione dei due premi principali, cosi come è accaduto lo scorso anno, con l'Oscar al miglior film per 12 anni schiavo e la statuetta per il miglior regista ad Alfonso Cuarón per Gravity. Ecco che l'ipotesi più probabile, in tal caso, sarebbe la vittoria di Birdman come miglior film e quella di Richard Linklater come miglior regista. Se invece l'Academy dovesse confermare una premiazione volta a premiare una pellicola in particolare, il nostro pronostico va tutto a favore di Birdman.

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