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22/05/2015 - Mercato libero: dove ha preso i dati Nomisma? CODICI non la manda a dire

Creato il 22 maggio 2015 da Orizzontenergia

Secondo Nomisma il mercato liberomercato libero
Mercato in cui sia le imprese che producono sia le imprese che vendono energia elettrica operano in regime di concorrenza, stimolando una competizione che può portare benefici ai consumatori in termini di prezzi e qualità del servizio.
dell'energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
conviene, peccato che l’AEEGSI abbia evidenziato costi più salati fino al 20%.

“Ci chiediamo se Nomisma abbia letto questo studio dell’Autorità – domandano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale CODICI e Luigi Gabriele, responsabile Affari Istituzionali – e su quali dati invece abbia basato la sua ricerca”.

Per Nomisma è facile, anzi, sciocchi i consumatori che finora non c’hanno pensato: passare al mercato libero conviene. Secondo l’istituto di ricerca, ci sono offerte che permettono un risparmio di 71 euro nell’energia elettricaenergia elettrica
Forma di energia ottenibile dalla trasformazione di altre forme di energia primaria (combustibili fossili o rinnovabili) attraverso tecnologie e processi di carattere termodinamico (ovvero che coinvolgono scambi di calore) che avvengono nelle centrali elettriche. La sua qualità principale sta nel fatto che è facilmente trasportabile e direttamente utilizzabile dai consumatori finali. Si misura in Wh (wattora), e corrisponde all'energia prodotta in 1 ora da una macchina che ha una potenza di 1 W.
e altre per il gas che consentono fino a 107 euro. Quindi l’abolizione programmata per il 2018 del mercato tutelato è quasi scontata. I consumatori si toglierebbero una palla al piede di cui non sentono oggi bisogno, secondo Nomisma.

Mercato libero energia conviene?
Peccato però che l’Autorità dell’energia abbia pubblicato di recente un report nel quale ha dimostrato che finora il passaggio al mercato libero è costato fino al 20% in più per l'elettricità e fino al 10% in più per il gas, a eccezione dei clienti con alti consumi (clicca qui per aprire il pdf).

Nel commentare lo studio di NomismaIvano Giacomelli, Segretario Nazionale CODICI e Luigi Gabriele, responsabile Affari Istituzionali si domandano se l'istituto di ricerca "abbia letto questo studio dell’Autorità e su quali dati invece abbia basato la sua ricerca".

Ad oggi – ricorda CODICI – i consumatori hanno già a disposizione un mercato libero. Tuttavia va detto che l’80% della rete è in mano a un solo operatore mentre il 20% è degli enti locali.

Come si può quindi liberalizzare totalmente il mercato se c’è una rete simile?”, continuano Giacomelli e Gabriele.

“Nel mondo degli operatori che lavorano nel mercato libero abbiamo 300 società per l’energia e 200 per il gas. Ma gli unici segnali che registriamo in conseguenza di questa pluralità sono i numerosi disservizi e violazioni di qualsiasi genere”.

“Evidenziamo inoltre un paradosso: nonostante sia anacronistica e priva di senso, il consumatore italiano ancora si ritrova in bolletta la dicitura del “consumo stimato”. Per questo paga una maggiorazione del 20% per avere in cambio il servizio dell’accertatore. Peccato però che questo incaricato dall’azienda non arrivi mai. Se vogliamo, non “accerti mai”. La motivazione solita data dalle società è che non riescono a mandare i controllori. Tuttavia quello che emerge dalle segnalazioni degli utenti è un continuo scampanellare da parte di altri incaricati delle aziende che chiedono la matricola del contatore per svariati motivi”.

“In finale, ci congratuliamo con il tempismo di Nomisma che esce con questo report in concomitanza con la discussione parlamentare della liberalizzazione”, concludono.


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