La contaminazione radioattiva nelle foreste e nei terreni di Iitate, distretto della prefettura di Fukushima, è così estesa e a livelli ancora così alti che per i residenti sarà impossibile tornare alle proprie case in sicurezza.
Lo rivela un’inchiesta di Greenpeace Giappone.
Questa scoperta getta un’ombra sulla decisione del governo giapponese, annunciata lo scorso 12 giugno, di revocare l’ordine di evacuazione delle aree contaminate entro il marzo 2107 e le compensazioni per i residenti entro il 2018. Due misure che rischiano di spingere le vittime a tornare in aree ancora gravemente inquinate.
«Il primo ministro giapponese Abe vorrebbe far credere ai cittadini che il programma di decontaminazione in corso a Fukushima riporterà la radioattività a livelli accettabili, consentendo alle persone evacuate di tornare vivere nelle loro case. Ma si tratta di una politica destinata al fallimento.
Le foreste di Iitate sono un’enorme riserva di radioattività che resterà un pericolo diretto e una sorgente di potenziale ricontaminazione per secoli. La completa decontaminazione è impossibile», afferma Jan Vande Putte, esperto in radioprotezione di Greenpeace Belgio.
«Forzare i risedenti a tornare in aree insicure e altamente radioattive è una decisione tutta politica, presa per ragioni economiche, che non poggia su dati scientifici e non si cura della salute pubblica».
L'inchiesta.
Il distretto di Iitate, che si estende per più di 200 chilometri quadrati, si trova tra 28 e 47 chilometri a nordest della centrale nuclearecentrale nucleare
Le centrali nucleari hanno uno schema di funzionamento del tutto simile a quelle di una classica centrale a vapore. La differenza sta nel modo in cui viene generato il calore. Infatti nelle centrali nucleari non ci sono i generatori di vapore classici, ma il vapore viene generato utilizzando il calore messo a disposizione dalla reazione nucleare di fissione. Questa consiste in una reazione a catena nella quale alcuni atomi colpiti da neutroni si dividono in atomi più leggeri dando origine ad altri neutroni che colpiscono altri atomi,ecc... liberando un enorme quantitativo di energia secondo il principio di Einstein. Le centrali nucleari che sfruttano la fusione sono ancora in fase di studio. di Fukushima Daiichi ed è una delle aree maggiormente contaminate dall’incidente del marzo 2011.
L’indagine di Greenpeace dimostra che gran parte del distretto di Iitate, dove la radioattività si è per lo più depositata su colline e montagne coperte di foreste, non potrà mai essere completamente decontaminata. Persino nelle poche aree bonificate intorno alle abitazioni e lungo le strade, i livelli della radiazione sono ancora inaccettabili.
Questo dimostra che il programma di decontaminazione non è in grado di ridurre in misura significativa la radioattività, che resta a livelli troppo elevati e pericolosi per consentire il rientro dei residenti. Persino nei terreni bonificati, Greenpeace ha misurato valori di radioattività superiori a 2µSv/h, equivalenti a una dose annuale di radiazioniradiazioni
Termine generico utilizzato per indicare fenomeni di trasporto dell'energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J). Le radiazioni sono onde elettromagnetiche che possono essere caratterizzate da una determinata lunghezza d'onda a seconda della sorgente che le genera. La radiazione visibile, per esempio, è costituita da onde elettromagnetiche che percepiamo sotto forma di luce e che associamo a colori diversi. I raggi X, invece, sono radiazioni di minore lunghezza d'onda emesse da elettroni molto veloci che decelerano bruscamente urtando contro un bersaglio metallico. Sono radiazioni molto penetranti utilizzate in diagnosi medica e in molte altre situazioni in cui occorre "vedere" all'interno di oggetti chiusi. di oltre 10mSv, dieci volte la dose consentita per il pubblico.
Auspicando il rapido ritorno dei cittadini di Fukushima nelle aree evacuate, anche l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA) finisce per sostenere le politiche del governo giapponese che forzano il ritorno dei residenti a vivere in un ambiente radioattivo. Tuttavia, non solo la valutazione del rischio radioattivo della IAEA si basa su argomenti scientifici fallaci, che sottostimano deliberatamente i rischi, ma travisano anche la limitata efficacia del programma di decontaminazione.
