La colpa di questo anacronismo? Ma di Stephen King ovviamente! Chi altri mai avrebbe potuto scegliere l'immancabile location del Maine e inventare un trucco come quello appena descritto per tornare all'epoca di Eisenhower, dello swing alla radio, delle Chevrolet con alettoni e dei telefoni a gettoni?Quasi 800 irrefrenabili pagine ancora fresche di stampa, in un libro uscito ai primi dello scorso novembre che definire emozionante è ancora poco e che come un sapiente orologiaio ti trascina negli ingranaggi di un tempo in bianco e nero. Un tempo pronto però a tingersi molto presto del colore del sangue. Jake Epping vive a Lisbon Falls, cittadina del Maine, ed è un insegnante di letteratura inglese poco più che trentenne, con un matrimonio fallito alle spalle e tanti compiti da correggere prima che la Lisbon High School - la stessa che frequentò l'adolescente Stephen King - chiuda i battenti per le vacanze estive.Tra i tanti temi assegnati agli alunni del corso serale - e aventi per titolo "La giornata che cambiò la mia vita" - c'è anche quello di un certo Harry Dunning, detto "Harry Saltarospo" per via della sua zoppia, un bidello che presta servizio alla scuola di Jake e che frequenta le sue lezioni nella speranza che migliorare l'istruzione possa consentirgli un riscatto sociale.Lo svolgimento è imperfetto, la grammatica zoppica quanto la gamba del suo autore ma il tema è talmente toccante nei suoi contenuti da muovere l'insegnante alle lacrime. Harry racconta infatti di come riuscì a sopravvivere allo sterminio della sua famiglia per mano del padre, la sera di Halloween del 1958. Un avvenimento che segnò inevitabilmente il suo destino, impedendogli di vivere un'esistenza diversa e probabilmente migliore.Quando Al Templeton, proprietario di un fast food, contatta Jake e lo mette al corrente della possibilità di tornare nel passato attraverso la dispensa del suo ristorante, il suo pensiero corre subito al massacro di Halloween e all'opportunità di prevenirlo fermando il padre di Harry.
John e Jackie Kennedy pochi istanti prima dell'attentato
a Dallas
Il Texas School Book Depository
(l'edificio dal quale partirono i colpi)
Lee Harvey Oswald
fotografato dalla moglie Marina
con il famigerato fucile
in West Neely Stret (Dallas)
Fino a che Harvey Oswald, che compare fisicamente solo a metà del romanzo, non diviene la sua ossessione primaria da pedinare, da avvicinare, da studiare, da spiare dentro casa nelle sue conversazioni con la moglie Marina, la bimba e gli altri esuli russi per scoprire se quel giorno, a Dallas, Oswald sarà l'unico a fare il lavoro sporco sulla Dealey Plaza o se sarà soltanto il capro espiatorio di un complotto molto più grande, inteso a eliminare l'uomo più potente del mondo.
Ma Jake deve maneggiare i tempi andati con estrema cautela poiché il passato oppone resistenza ai cambiamenti e "l'effetto farfalla", quel principio secondo il quale anche il solo battito d'ali di un insetto sarebbe sufficiente a provocare un evento immane dall'altra parte del mondo, potrebbe compromettere il presente e il futuro in una volta sola.
Marina, Lee e la piccola June Oswald
L'arresto di Oswald
dopo l'uccisione di JFK
Jack Ruby uccide Oswald al commissariato di Dallas
Ma questo è un Stephen King assolutamente inedito, un propagandista antisovietico con il suo palese parteggiamento per Kennedy che gioca sulla linea divisoria tra fantascienza e realtà, senza rinunciare alla dimensione orrorifica della cattiveria umana e degli omicidi che è pur sempre il suo marchio di fabbrica, ma lasciandola ai bordi del testo per un'esposizione più letteraria e meno raccapricciante. Come nelle ultime pagine dove King, che aveva scelto come protagonista della sua storia un professore difficilmente propenso al pianto, fa sgorgare lacrime invece sui nostri volti donandoci un finale di una tenerezza infinita. Perché il più grande battito d'ali che può veramente cambiare il volto dell'umanità resta e resterà sempre l'Amore.Stephen King ha fatto ancora centro. E fortunatamente, non con un fucile.