Dopo la riunione di inizio dicembre l'OPEC ha confermato la sua strategia degli ultimi 12 mesi.
La produzione di petroliopetrolio
Combustibile di colore da bruno chiaro a nero, costituito essenzialmente da una miscela di idrocarburi. Si è formato per azioni chimiche, fisiche e microbiologiche da resti di microorganismi (alghe, plancton, batteri) che vivevano in ambiente marino addirittura prima della comparsa dei dinosauri sulla terra. I principali composti costituenti del petrolio appartengono alle classi delle paraffine, dei nafteni e degli aromatici, che sono composti organici formati da carbonio e idrogeno e le cui molecole sono disposte secondo legami di varia natura. verrà mantenuta il più possibile elevata per estromettere dal mercato i produttori con costi più alti. In ogni caso si prevede un aumento dei prezzi nel secondo semestre del 2016. Questa opinione è di Roberto Cominotto, gestore del fondo JB Energy Transition Fund: "Mentre la domanda mondiale continua a salire, l'offerta continuerà a calare fino al 2017". Il motivo risiede nel fatto che con gli attuali prezzi del petrolio è pressoché impossibile sviluppare nuovi progetti per lo sfruttamento delle risorse petrolifere. Per i prossimi mesi il prezzo resterà presumibilmente ancora basso, ma sul lungo periodo dovrebbe attestarsi a un livello in cui i produttori riusciranno a conseguire un reddito sufficiente, che secondo Cominotto ammonterebbe a circa 70 dollari al barilebarile
Unità di misura in uso nei Paesi anglofoni per la misura volumetrica del petrolio e dei suoi derivati. Corrisponde a circa 159 litri.. Solo così potrebbero coprire anche in futuro la domanda globale di petrolio di 93 milioni di barili al giorno.
USA, Arabia Saudita, Iraq e Iran influenzano l'andamento dei prezzi
La politica dell'OPEC di inondare il mercato di petrolio per mantenerne basso il prezzo ed estromettere i concorrenti dal mercato ha conseguenze diverse per i principali mercati petroliferi. Il mercato del petrolio di scisto statunitense è quello che reagisce più prontamente e ha già registrato una flessione della produzione destinata a proseguire. L'Arabia Saudita e l'Iraq, entrambi membri dell'OPEC, sono ai limiti delle loro soglie di capacità. Per il 2016 Cominotto non prevede pertanto alcun aumento consistente delle estrazioni in queste regioni. Soltanto l'Iran riuscirà ad aumentare in modo sostanzioso la produzione nel nuovo anno – in conseguenza dell'abrogazione delle sanzioni contro il paese. Per Cominotto, in assenza di sanzioni la produzione di petrolio nel 2016 potrebbe aumentare di un milione di barili al giorno.Tuttavia non va dimenticato il fatto che attualmente la domanda di petrolio è in forte crescita e si attesta globalmente al livello precedente alla crisi finanziaria. Per il 2016 l'International Energy Agency AIE prevede un ulteriore aumento della domanda di 1,4 milioni di barili al giorno, che tra l'altro rappresenterebbe una netta riduzione dell'eccedenza di offerta nei prossimi 12 mesi. Nel 2017 la flessione dell'offerta al di fuori degli USA potrebbe portare il mercato addirittura a un deficit d'offerta.