ma lo sapete che oggi 23 aprile è la Giornata del Drago?
Io l'ho scoperta l'anno scorso quando ero dietro alla mia solita ricerca d'immagini e d'informazioni sui draghi (chiamiamola pure "fissazione", non mi offendo XD) e mi sono imbattuta nel logo dell'iniziativa lanciata dal blog Giornata del drago, solo che ero arrivata tardi per partecipare, mentre quest'anno... me ne sono accorta proprio qualche minuto fa! XD Stavo cercando un'immagine da allegare al mio post giornaliero nella pagina facebook del libro "Eleinda" e mi sono nuovamente imbattuta nel logo! Chiamatela fortuna, caso, combinazione, o come piace a me, destino... *_* Fatto sta che sono appena in tempo per partecipare!
In effetti stavo già dedicando la mia giornata ai draghi perché sono nella fase rilettura/revisione di "Eleinda 2 - La formula della mortalità" ma ora basta spupazzarmi Indaco in privato (XD): è ora di celebrare i draghi pubblicamente!
NB: Vi comunico che potete partecipare anche voi seguendo le istruzioni (e il manifesto) riportate nel sito ufficiale: http://giornatadeldrago.blogspot.it/p/il-manifesto.html
Per partecipare a questa fantastica (non a caso) giornata il tema è libero, purché, ovviamente, riguardi i draghi ;)
Il logo ufficiale dell'iniziativa,
e che ogni anno incrocia la mia web-strada!
Si può dire che parlo di draghi in continuazione attraverso la storia di "Eleinda", la stesura del seguito, e i post nella pagina dedicata su facebook. Ma li considero sempre nella versione fantastica, li faccio vivere nella mia immaginazione rapportandoli con altri esseri umani, personaggi che potrei anche personificare ma che hanno ognuno una loro storia, spesso diversa dalla mia (okay, tranne Eleonora ;))
Per fare qualcosa di diverso ho pensato: perché non dedicare un post, oggi, alla mia esperienza personale coi draghi? Perché ho scelto proprio queste creature come protagoniste e perché mi appassionano in questo modo? Beh, questo ve lo dico subito perché...
Il drago è il mio eroe!
Il mio amore per i draghi ha origini lontane, più o meno come con la scrittura si è presentato da quando ero bambina. Penso che la prima volta che ho visto una di queste straordinarie creature è stata durante il film "La storia infinita". Io ero (sono?) un po' come il protagonista, introversa ed emarginata, e con Falcor (o Fucùr, come vuole la versione originale del libro *_*) è stato amore a prima vista: questa creatura gigantesca capace di volare; forte, saggia, comprensiva, dolce, con quegli occhioni...! E ci ha pensato anche la trama, con quell'esaltazione finale dove il protagonista ha la sua rivincita: sale sul dorso di Falcor e col suo aiuto ha una rivalsa sui bulletti che lo prendevano in giro. Dev'essere allora che ho pensato: il drago è il mio eroe! Mi piaceva l'idea di poter contare su una creatura così forte che può difenderti e proteggerti. Allora (come adesso ;)) giocavo anche coi videogiochi, ma in quel caso i draghi erano sempre nemici o boss di fine livello. La loro figura mi affascinava comunque: colori brillanti, il corpo fatto di scaglie, la lunga coda e il muso dove non è che davo importanza ai denti affilati, ma al nasone che tanto mi ricorda quello dei cani! Un'altra caratteristica fisica che amo di loro è il fatto che abbiano due enormi ali, per non parlare della capacità di soffiare fuoco. Il fascino di queste creature è dovuto anche a quell'alone di mistero che da sempre li pervade, e che pare vivano millenni...
Abituata ai draghi come nemici (Falcor a parte) quando mi sono imbattuta nel film "Dragonheart" mi si è aperta una prospettiva completamente nuova: se prima immaginavo che il drago potesse essere il mio eroe, qui il drago diventava un eroe romantico. Per la prima volta ho conosciuto la magia del legame tra un umano e un drago, e questo è stato probabilmente il punto di svolta per me, non solo perché mi si è amplificata la visione che avevo del drago (una visione affettiva!) ma perché è da qui che, a questo punto, penso sia nata l'idea del mio secondo libro: "Eleinda - Una leggenda dal futuro"! Ma prima di arrivare alla stesura di una mia storia, che è un fatto recente, tra l'infanzia e la maturità ho incontrato altri draghi che mi hanno fatto sognare, persino il simpatico drago cinese del film Disney "Mulan" che mi ha fatto conoscere la visone orientale di queste creature, una versione completamente diversa da quella occidentale che, assecondando il credo cristiano, li paragona al male supremo e al demonio! :P
Comunque, come vi dicevo, nel frattempo è nata anche la mia mania di collezionismo: ho cominciato a cercare ovunque le statuette raffiguranti draghi, possibilmente in resina! C'è stato un periodo in cui ero fissata e non badavo a spese... beh, allora si poteva fare, senza mutuo e senza crisi :P Parlando di libri, poi, oltre a "La storia infinita" posso citarvi i draghi de "I racconti di Terramare" (dove la storia di queste creature diventa originale e sorprendente), "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" (dove la giovanissima Daenerys Targarien diventa un'autorità, e non più vittima e succube, grazie ai suoi tre draghi - una che si definisce "la madre dei draghi" e ha il loro sangue non poteva non piacermi!) o le mie più recenti scoperte "Temeraire - Il drago di sua maestà" e la serie de "I dragonieri di Pern", dove anche qui c'è un forte legame uomo-drago in un contesto fantasy ma ambientato in un altro pianeta!
Stimo così tanto i draghi che era inevitabile che a un certo punto cominciassi a scrivere una storia mia, dando libero sfogo alla fantasia per creare un drago tutto mio, un drago-eroe che avesse un profondo legame con una protagonista femminile... come avrei voluto che accadesse a me! Ho poi ambientato la storia nel nostro prossimo futuro perché avevo l'esigenza di trasmettere molti altri messaggi, ma Indaco, diversamente dagli altri draghi "celebri", nasce come un debole; è la vittima, il "prodotto" di uno scienziato senza scrupoli che lo ha privato di ogni caratteristica che dovrebbe invece essere nella sua natura. Affiancato a un'altra debole, la protagonista umana Eleonora, il drago diventerà poi sempre più forte... Il nucleo centrale della storia, comunque, è il loro legame: i due, non solo comunicano in una dimensione straordinaria dove le loro menti si uniscono (simile alla telepatia, se non fosse che sono "spiritualmente" trasferiti in una dimensione parallela mentre tutto intorno a loro scorre normalmente) ma si "amalgamano" anche fisicamente, poiché al tocco, la pelle della ragazza assume i colori delle scaglie del drago; color indaco, appunto. Desideravo che il loro fosse un legame a tutto tondo, che coinvolgesse mente, corpo e spirito. E che accarezzasse l'amore...
Ora che sto lavorando al seguito di questo libro posso dire che i draghi sono diventati una costante della mia vita; sono usciti dalla fantasia e si sono in qualche modo trasferiti nella mia realtà.
E questo grazie alla magia della scrittura, il nostro filo conduttore :)
A tutti, buona giornata del drago!