23/02/2015 - Tar Sands, il petrolio importato che ci renderà indipendenti dalle importazioni di petrolio

Creato il 23 febbraio 2015 da Orizzontenergia

Oggi possiamo e dobbiamo operare una scelta; una scelta obbligata che non ammette terze vie, ritardi, incertezze.

Possiamo salvare il clima, lasciando sotto terra tre quarti delle risorse fossili disponibili sul Pianeta, rivoluzionando il settore energetico con rinnovabili ed efficienza; oppure possiamo estrarre carbonecarbone
Il carbone è una roccia sedimentaria composta prevalentemente da carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua origine, risalente a circa 300 milioni di anni fa, deriva dal deposito e dalla stratificazione di vegetali preistorici originariamente accumulatisi nelle paludi. Questo materiale organico nel corso delle ere geologiche ha subito delle trasformazioni chimico-fisiche sotto alte temperature e pressioni. Attraverso il lungo processo di carbonizzazione questo fossile può evolvere dallo stato di torba a quello di antracite, assumendo differenti caratteristiche che ne determinano il campo d'impiego.
I carboni di formazione relativamente più recente (ovvero di basso rango) sono caratterizzati da un'elevata umidità e da un minore contenuto di carbonio, quindi sono 'energeticamente' più poveri, mentre quelli di rango più elevato hanno al contrario umidità minore e maggiore contenuto di carbonio.
, petroliopetrolio
Combustibile di colore da bruno chiaro a nero, costituito essenzialmente da una miscela di idrocarburi. Si è formato per azioni chimiche, fisiche e microbiologiche da resti di microorganismi (alghe, plancton, batteri) che vivevano in ambiente marino addirittura prima della comparsa dei dinosauri sulla terra. I principali composti costituenti del petrolio appartengono alle classi delle paraffine, dei nafteni e degli aromatici, che sono composti organici formati da carbonio e idrogeno e le cui molecole sono disposte secondo legami di varia natura.
e gas
 fino ad esaurirli, prolungando la nostra dipendenza dalle fonti sporche, rinunciando così a difendere il nostro futuro e la vita di chi verrà.

Se per qualche inspiegabile perversione questa seconda opzione fosse la nostra preferita, allora potremmo affrontare con ulteriore determinazione la nostra corsa verso il baratro, e accelerare. Non tutte le fonti fossili sono uguali; quanto a impatti sul clima ve ne sono di veramente letali. Un esempio? Le tartar
Residuo pesante derivante dalle operazioni di raffineria, particolarmente ricco di zolfo e molto viscoso.
sands
 – quelli che molti conoscono come sabbie bituminosesabbie bituminose
Sabbie contenenti oli molto pesanti o bitumi che richiedono operazioni di estrazione diverse rispetto agli idrocarburi presenti nelle cosiddette rocce serbatoio. Si ritiene che in futuro le sabbie bituminose, presenti soprattutto in Canada e Venezuela, possano essere sfruttate in modo economicamente conveniente per soddisfare la domanda di energia sempre crescente.
 – hanno un potenziale di emissioneemissione
Qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell'atmosfera a seguito di processi naturali o antropogenici, che produce direttamente o indirettamente un impatto sull'ambiente.
di gas serra
 pari fino a quattro volte quello di altri tipi di petrolio. Inoltre, producono enormi impatti locali in fase di estrazione (si veda quanto avvenuto alla foresta boreale dell’Alberta), un consumo di acqua abnorme (il solo fiume Athabasca, in Canada, viene espropriato di 370 milioni di metri cubi l’anno: il doppio della domanda di Calgary, una città di 1,3 milioni di abitanti); e richiedono un ingente quantitativo di solventi e additivi chimici tossici in fase di lavorazione.

Circa due anni fa l’ex commissaria europea per l’Azione per il Clima, Connie Hedegaard, aveva ingaggiato una dura battaglia per etichettare i combustibili, nella nuova versione della Direttiva carburanticarburanti
Sostanze solide, liquide o gassose, di origine naturale o derivanti da processi industriali, contenenti carbonio e idrogeno, che, se bruciate, sviluppano calore in base al loro "contenuto energetico" (potere calorifico).
dell’UE, in base alle emissioni di CO2CO2
Gas inodore, incolore e non infiammabile, la cui molecola è formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È uno dei gas più abbondanti nell'atmosfera, fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali (fotosintesi e respirazione).
 per il ciclo di vita. Questa battaglia si è recentemente conclusa con un nulla di fatto, nonostante l’appello di 21 premi Nobel affinché le tar sands fossero appunto “etichettate”, e fosse quindi previsto un onere compensativo per le compagnie petrolifere che le commercializzano. La Commissione ha di fatto dato via libera all’importazione del petrolio canadese estratto dalla sabbie bituminose. E il governo italiano ha ben pensato di dare l’esempio.

Il 21 gennaio il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, insieme al sottosegretario De Vincenti, ha incontrato il Ministro del Commercio canadese Ed Fast. Al centro del confronto il tema della sicurezza energetica: il nostro Paese punterebbe ad importare gas liquefatto e petrolio, quello ‘non convenzionale' delle sabbie bituminose. Il tema, peraltro, era già stato al centro dell’intesa Italia-Canada stipulata nel maggio scorso in occasione del G7 di Roma.

Saltata una possibile tassazione del carbon footprint (ovvero “l’impronta di carboniocarbonio
Elemento chimico costituente fondamentale degli organismi vegetali e animali. È alla base della chimica organica, detta anche chimica del carbonio: sono noti più di un milione di composti del carbonio. È molto diffuso in natura, ma non è abbondante: è presente nella crosta terrestre nella percentuale dello 0,08% circa, e nell'atmosfera prevalentemente come monossido (CO) e biossido (CO2) di carbonio (anidride carbonica). Allo stato di elemento si presenta in due differenti forme cristalline: grafite e diamante.
") di questo combustibile, la cui estrazione è peraltro molto più costosa di quella di altri tipi di greggiogreggio
Petrolio estratto che non ha ancora subito un processo di raffinazione.
, e in uno scenario di costante contrazione della domanda di petrolio, spalanchiamo le porte all’importazione dell’oro nero più sporco e dannoso per il clima. Sigliamo accordi con il Canada ma sembriamo ignorare che con i prezzi correnti del barilebarile
Unità di misura in uso nei Paesi anglofoni per la misura volumetrica del petrolio e dei suoi derivati. Corrisponde a circa 159 litri.
le tar sands rischiano di uscire dal mercato: le associazioni dei produttori canadesi hanno tagliato le stime di produzione di 65mila barili/giorno e prevedono una contrazione degli investimenti, nel 2015, di circa un terzo. Per quale motivo stiamo soccorrendo il Canada?

Risposte è difficile rinvenirne, almeno dal nostro governo. Un esilarante comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico definisce l’import di petrolio derivato da sabbie bituminose come “forniture che rafforzerebbero il livello di indipendenza energetica dell'Italia e dell'Europa”.

Accrescere l’indipendenza energetica attraverso le importazioni di energia primariaenergia primaria
Energia riferita direttamente al combustibile impiegato nelle centrali di produzione elettrica. È definita primaria perché deriva direttamente dallae caratteristiche della fonte, così come si trova in natura, senza trasformazioni in nessun'altra forma.
è un po’ come combattere la fame attraverso la distruzione delle derrate alimentari, o cercare la pace a colpi di cannone.

Ma, ancor più, torna in mente il Matteo Renzi che appena lo scorso settembre, al summit sul clima delle Nazioni Unite a New York, declamava le parole di un ispirato ghost writer: «Quella dei cambiamenti climatici è la sfida del nostro tempo, lo dice la scienza, non c'è tempo da perdere: la politica deve fare la sua parte». E se poi fosse questa qui la parte che intende fare la politica – dando respiro alla crisi dei combustibili fossili più distruttivi e inquinanti – ebbene: speriamo vogliano occuparsi d’altro.

di Andrea Boraschi


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