24 Dicembre: aspettando la Mezzanotte con un ricordo, un emozione e un dessert…

Da Laghezzi @laghezzi

Il racconto…

Un ricordo, un’emozione…

di

Carla Tommasone

www.tommasoneromanzi.it

Andare a Napoli a Natale mi colma di gioia, ritrovare la mia città mi riporta a teneri ricordi ormai dimenticati da tempo, ma allo stesso tempo mi induce in un sentimento di rabbia difficile da gestire.

Scoprire che in più di trenta anni non sia cambiato niente, che gli stessi disservizi di un tempo, il disordine e il pressapochismo sono ancora così radicati nonostante i vari cambi di Giunta e di personaggi influenti che avrebbero potuto fare di questa splendida città una punta di diamante, mi indigna e mi rattrista.

Verso Napoli provo un sentimento ambivalente di odio e di amore.

Ma ciò che non è immutato negli anni e al quale non si può attribuire alcun difetto è il clima.

Me ne vado a passeggio nei posti che amo e che mi rammentano gli anni della mia adolescenza, sulla collina del Vomero, godendo del sole primaverile che anche a Natale risplende in un cielo azzurro e terso.

A Napoli nelle case si gela ma all’aperto si sta magnificamente e infatti, la gente vive all’aperto, si siede fuori dei bar, cammina per strada nelle isole pedonali rendendo le vie come fiumi in piena, composti di gente in movimento e questo rende la città viva caotica e frizzante.

Mi guardo attorno. Ogni angolo ha un significato particolare, un ricordo legato a quello specifico luogo. E guardo i volti delle persone che incontro. Mi capita sempre a Natale di ritrovare amici di un tempo, magari di scuola, eppure commetto sempre lo stesso errore, osservo visi giovani perché io ricordo persone che hanno popolato la mia giovinezza e ovviamente siamo tutti invecchiati, perciò dovrei studiare persone della mia età.

Sono sempre gli altri a riconoscere me e questa consuetudine mi rallegra, mi spinge a credere che io non sia cambiata molto anche se so, che è solo un’illusione.

Lo capisco quando osservo incredula l’amico ritrovato pensando quanto sia invecchiato e ripetendomi che deve pensare la stessa cosa di me.

Ma poi lo ricolloco nella mia memoria a quel periodo della mia vita in cui ci frequentavamo e provo un impeto gioioso di affetto e penso che sia questa l’amicizia. Anche perdersi di vista per trenta anni ma ritrovarsi e scoprirsi ancora legati da qualcosa che un tempo mi costringeva a confidarmi con quella persona, a cercarla per condividerne il tempo e con la quale ho spesso riso per banalità, assai spensierata e ignara di quello che sarebbe stato il mio futuro.

C’è sempre un certo imbarazzo iniziale e dopo i primi abbracci e calorosi auguri pare che non ci sia altro da aggiungere, invece c’è un mondo da scoprire, perché trenta anni sono tanti e se ne sono fatte di cose e per aggiornarci non basta la mezz’ora che condividiamo, così prometto che richiamerò, ci scambiamo numeri e recapiti ma poi una volta ripartita e rientrata nella mia routine, dimentico la promessa.

Ma conservo la gioia per quell’incontro insperato e che mi auguro di riprovare ogni volta, ad ogni nuovo Natale, una gioia che mi mostra un retrogusto un po’ amaro per il tempo trascorso, per le occasioni perse e per una giovinezza spensierata che non si può più rivivere. Peccato che non si capisca la bellezza di ciò che si consuma nel momento stesso che si assapora ma che lo si comprenda solo guardandosi indietro.

Tuttavia non essendo una persona che vive di rimpianti ma tendente al futuro, aspetto con ansia di intraprendere la mia passeggiata natalizia di quest’anno sperando in un nuovo commovente incontro, ripromettendomi però di osservare questa volta, i volti di persone più o meno coetanee.

La ricetta…

la coppa ai cachi con gli amaretti e la crema al mascarpone…

Ingredienti; 2 cachi, 1 arancia, 8 amaretti del Forno Bonomi, 250 gr. di mascarpone, 1 uovo, 1 bicchierino di Cognac, 2 cucchiai di zucchero.

In una ciotola lavoro il mascarpone con il tuorlo dell’uovo, il cognac e lo zucchero fino a che è ben cremoso.

Nel mixer frullo i cachi,  a cui ho tolto la pellicina, con il succo di arancia; verso il composto in 4 coppe da dessert ben fredde, in ogni coppa sbriciolo un amaretto, e sopra gli amaretti metto un cucchiaio di crema al mascarpone e un amaretto intero.

Le servo ben fredde.


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