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24 novembre al Teatro 99Posti parte Sciapò

Creato il 20 novembre 2013 da Russoniello

sciapò-locandina99posti - CopiaSciapò è una rassegna di teatro a cappello nata nel 2011 da un’idea di Domenico Santo per il Teatro Civico 14 di Caserta. Fare cappello significa non pagare prima, ma dopo, e solo in base al gradimento dello spettacolo proposto.
Il cappello è nato nel 1500, con la Commedia dell’Arte, quando per la prima volta nella storia dell’umanità, fare l’artista diventa un mestiere, con i cui guadagni si vive. Questa fu una vera e propria rivoluzione, sia artistica che socioeconomica: socioeconomica perché per la prima volta i commedianti non erano più chiamati a rispondere a un signore, ma dovevano farsi imprenditori diretti del proprio lavoro; artistica, per la strettissima interrelazione fra i guadagni del cappello e quello che si faceva in scena. Ogni attore sapeva che se avesse sbagliato una battuta sarebbe stato multato dalla compagnia, perché il cappello sarebbe stato più magro; ogni capocomico sapeva che un canovaccio avrebbe continuato a girare di piazza in piazza solo se il cappello lo avesse promosso. Il pubblico, grazie al democraticissimo cappello, era fruitore, giudice e produttore dello spettacolo, e tutta la compagnia lavorava esclusivamente per lui. Oggi, proprio come nel XVI secolo, le compagnie sono sempre più spesso chiamate a diventare imprenditrici della propria arte: quale strumento migliore del cappello?
Sciapò vuole riportare il cappello nel teatro, per ridare alle compagnie la visibilità che hanno perso, grazie alla creazione di una rete che già per la stagione 2013-14 può vantare 5 piazze in 3 regioni, e per ridare al pubblico il potere di scegliere e il piacere di tornare a teatro.
Per la stagione 2013-14, oltre al Teatro Civico 14, ci ospiteranno il Teatro 99 Posti di Avellino, il Nostos Teatro di Aversa, il Teatro Bertolt Brecht di Formia, il Troia Teatro Festival e varie sedi a Roma. Le compagnie che fino ad ora hanno deciso di sposare il nostro progetto sono: la compagnia Auèr Teatro, Compagnia Mutamenti, Teatro di Legno, 20 Chiavi Teatro, Teatro in Fabula, Compagnia Esposti, Kanteri, ma l’elenco è fortunatamente in continuo aggiornamento.

Il 24 novembre al Teatro 99Posti va in scena  ENRICO, L’ULTIMO
uno spettacolo della COMPAGNIA MUTAMENTI
con Ilaria Delli Paoli, Roberto Solofria, Rosario Lerro, Antimo Navarra, Domenico Santoadattamento e regia Rosario Lerro
liberamente ispirato a Enrico IV di Luigi Pirandello
costumi Ortensia de Francesco
scene Antonio Buonocore
INGRESSO LIBERO, USCITA A CAPPELLO!

SINOSSI | L’ultimo ospite di una casa di cura che rischia la chiusura. La tragicomica storia di un “folle” che partecipa ad una mascherata in costume e in seguito ad una caduta batte la testa e si convince di essere realmente il personaggio che stava interpretando. Attorno a lui personaggi che assecondano la sua pazzia per alleviare le sue sofferenze e conservare il posto di lavoro.

NOTE DI REGIA | La grandezza di Pirandello sta nell’aver affrontato il tema dell’alienazione in un tempo in cui la psicanalisi è ancora in fasce e chi viene considerato “pazzo” deve essere rinchiuso, allontanato, punito. La maggior parte dei manicomi italiani sono stati chiusi soltanto dopo il 1994: la legge 180 di Franco Basaglia del 1978 ha regolato l’assistenza psichiatrica in Italia ponendo fine ai manicomi come luoghi di costrizione fisica e mentale. A 30 anni da questa normativa sopravvivono però ancora oggi sei ospedali psichiatrici giudiziari, di cui uno ad Aversa (vicino Caserta) tristemente noto per i continui suicidi dei suoi “ospiti”. L’esilio dorato dell’Enrico IV Pirandelliano diventa reclusione. Gli attori si muovono in un confine stretto, la “pazzia” apre strade infinite e percorsi irti che portano alla solitudine, all’angoscia di vivere a cavallo tra un mondo reale ed uno sognato.


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