Ovviamente, nulla andrà come previsto: vecchi e nuovi nemici spunteranno, vite saranno sacrificate, il Presidente Palmer dovrà compiere delle scelte che segneranno la sua esistenza e la sua carriera, e molti, al CTU, usciranno segnati da una corsa contro il tempo affinchè il virus e i suoi reali possessori vengano fermati prima di compiere un massacro.
Insomma, normale amministrazione, quando di mezzo c'è l'inossidabile Jack.
24 è una serie che ha conosciuto un'enorme fortuna, ed è stata, con Lost, Grey's Anatomy e Dr. House uno dei riferimenti fondamentali del piccolo schermo nel corso di questi primi dieci anni del nuovo millennio.
L'idea alla base - quella di strutturare una stagione di ventiquattro episodi in tempo reale distribuiti nell'arco di una sola giornata - fu ottima, l'azione serrata, i colpi di scena continui.
Eppure, nonostante il valore dell'opera, non sono mai riuscito davvero ad affezionarmi ad un titolo sicuramente accattivante eppure clamorosamente freddo, incapace di emozionarmi davvero anche nei momenti di crescendo più intensi.
Ho sempre imputato questo mio distacco dagli entusiasmi che 24 suscitava - e suscita - in molti appassionati al suo protagonista: Jack Bauer, agente duro e puro, ligio al dovere fino a diventare quasi reazionario, è stato - e di questo occorre dare atto agli sceneggiatori - un volto assolutamente in linea con gli Usa post undici settembre, eppure fin dalla prima stagione - fino ad ora la mia preferita - lo stesso Bauer ha sofferto della sindrome che affligge tutti i protagonisti dei fumetti seriali, italiani o statunitensi che siano.
Nonostante le difficoltà che gli si parano innanzi, infatti, Bauer va e andrà sempre dritto al punto, e perdite di persone care, amici, colleghi, perfino nemici risulteranno sempre essere piccoli incidenti di percorso sulla strada di chi ha giurato - e giura ogni giorno - fedeltà alla sua Nazione.
Così come per quei personaggi di carta, dunque, presentati immancabilmente con lo stesso vestito e che sapremo sempre, a meno di una chiusura della testata stessa, essere pronti ad attenderci il mese successivo con un nuovo episodio, Bauer attraversa le vicende di ogni singola stagione senza mai comunicare davvero allo spettatore il disagio, la difficoltà, la lotta per potercela fare, il semplice essersi guadagnato di essere dove si trova: fin dalla prima puntata noi sapremo che, alla fine, lui ce la farà, con buona pace del terrorista - o dei terroristi - di turno.
Ora, detta così potrà sembrare che 24 mi faccia proprio cagare, e che non ne sopporti affatto la visione, mentre, al contrario, credo sia un ottimo prodotto d'intrattenimento, in grado di conquistare spettatori di differenti età e formazioni e fare in modo che gli stessi restino incollati allo schermo fino al termine della stagione, per scoprire come il protagonista avrà ragione sui suoi nemici, e a quale prezzo.
Sinceramente credo che prodotti affini come Alias siano di gran lunga superiori alla saga dedicata a Jack Bauer e al CTU, e che la fortuna di 24 sia stata enorme rispetto alle sue vere potenzialità - ricordo un periodo in cui rivaleggiava, per numero di spettatori e fan hardcore a seguito, addirittura con la succitata ed inarrivabile Lost -, eppure la fruizione non è mai un peso, gli script funzionano ed il meccanismo del tempo reale diventa, con il passare delle puntate, una calamita irresistibile rispetto a tensione e curiosità.
In particolare, questa terza stagione è apparsa come un vero spartiacque nella struttura della serie: abbiamo assistito al canto del cigno di personaggi fino ad ora fondamentali come Nina Myers e Sherry Palmer, vere e proprie nemesi, nelle prime due serie, di Jack Bauer e del Presidente, e il destino dello stesso appare segnato - pur se non come potrebbe suonare scritto in questo modo - rispetto alle prossime stagioni, almeno quanto quello di Tony Almeyda, vero e proprio cervello del corpo che fa di Bauer il braccio.
Onestamente, sono curioso di scoprire come si svilupperanno le vicende lasciate in sospeso con il finale piuttosto aperto di questa stagione, ma la cosa che mi smuove di più, rispetto a quella che è considerata la serie action per eccellenza, è la speranza di arrivare, prima o poi, al confronto con ventiquattro episodi che mi tengano davvero sulla corda, come se Jack Bauer fosse in qualche modo vulnerabile, umano, potenzialmente in grado di fallire.
Perchè fino ad ora è stato come osservare le avventure dello zio severo ed intransigente di Terminator.
Solo un pò più cattivo.
MrFord
"But it's been no bed of roses no pleasure cruise
and I consider it a challenge before the whole human race
that I ain't gonna lose
and I need to go on and on and on and on."
Queen - "We are the champions" -