Magazine Arte
Prima che l'arte diventasse una faccenda individuale che l'artista sbroglia nel suo studio o nei laboratori di ingegneristica dove si assemblano le opere, ci sono state epoche in cui la vicinanza, il confronto fra gli artisti era legna da ardere per il talento. Si pensi alla corte di Isabella d’Este a Mantova dove si aggiravano matematici, filosofi, musicisti, mentre Raffaello e il Mantegna dipingevano e Leonardo disegnava; qualche secolo dopo, un’altra corte, quella dell’editore Einaudi, a Torino raccoglieva i migliori talenti del tempo da Cesare Pavese a Vittorini, Massimo Mila, la Ginzburg. Per non parlare della Roma anni ’60 in cui registi, pittori e scrittori si scambiavano soggetti e idee che potevano trasmigrare da un film a un quadro.
L'idea del gruppo era molto frequentata nel Novecento, cioè si pensava che l'unione fa la forza e che mettendo insieme cinque o cinquanta persone che fossero convinte di riformare forma e contenuto, questo potesse più facilmente accadere. Non è stato così: dai Futuristi, ai Vorticisti inglesi ai russi, agli ultimi dell'arte cinetica e programmata, tutti questi gruppi di cosiddetta avanguardia, cioè che tentano di lanciare un idea nuova dopo un po' si esauriscono, finiscono, si sciolgono nell'affermazione professionale di qualche singolo o più di un singolo all'interno dei gruppi. Punti di aggregazione erano le riviste, i caffè, i bar oppure gallerie private.
Il Bloomsbury Group o Bloomsbury Set o solo "Bloomsbury", come lo chiamavano i suoi aderenti, fu un gruppo di artisti e allievi sviluppatosi in Inghilterra, nel quartiere londinese di Bloomsbury, dal 1905 circa alla Seconda guerra mondiale. Le opere dei suoi componenti hanno influenzato la letteratura, l'estetica, la critica e l'economia, come anche il femminismo, il pacifismo e la sessualità umana.Letteralmente tappezzato di quadri dell'avanguardia, lo studio condiviso da Gertrude Stein e suo fratello in rue de Fleurus 27 a Parigi ospitò scrittori e artisti come Ezra Pound, Ernest Hemingway, Thornton Wilder, Sherwood Anderson e Georges Braque. Per alcuni degli scrittori statunitensi lontani dalla propria terra che ebbe modo di ospitare la Stein coniò il termine Lost Generation (generazione perduta). Con la sua attività e la sua opera diede un impulso rilevante allo sviluppo dell'arte moderna e della letteratura modernista.E come non parlare di Peggy Guggenheim e del condensato d'arte che seppe attrarre attorno a sè: nel gennaio del 1938, a Londra, assieme a Jean Cocteau, inaugura la galleria Guggenheim Jeune: è la prima di una lunga serie di collezioni, che la renderanno negli anni la più importante sostenitrice dell'avanguardia europea e una delle più grandi collezioniste della storia. Seppe comunicare, scoprire e proteggere grandi talenti che rivoluzionarono la storia dell'arte (Jackson Pollock è un esempio).Le relazioni tra gli artisti finiscono anche spesso per dare vita a delle coppie, sopratutto nell'ambito dello spettacolo. Non esiste quindi solo un arte individuale, il cinema stesso fu inventato da due fratelli e non di rado i registi erano inseparabili da un fedele sceneggiatore. Anche dietro alla macchina da presa esiste la doppia regia e in campo musicale si può dire la stessa cosa: da indimenticabili quartetti, ai gruppi, che spesso hanno rivoluzionato il genere nel quale eccellevano, e l'orchestra sinfonica è il più alto risultato della fusione armonica di tanti strumenti.Le persone stanno vicine, idee e batteri non le spaventano e quando questo accade spesso nascono epoche d'oro dell'arte, in cui lo scambio di opinioni e influenze genera grandi passi avanti, nella cultura e nella storia dell'uomo.
C.C.
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