Produzione: FoxOrigine: USAAnno: 2009
Episodi: 24
La trama (con parole mie): Jack Bauer, dopo aver fatto ritorno negli States dall'Africa, sta per essere processato a causa dei crimini che avrebbe commesso nel corso delle missioni portate a termine negli anni precedenti. Accusato di abuso di potere e brutalità, è messo sotto la custodia dell'FBI e, come tutti gli USA, assiste ad un nuovo tentativo di attacco terroristico.L'ex dittatore del Sangala, deposto proprio da Bauer, infatti, pare aver orchestrato l'intera operazione facendo affidamento su Tony Almeyda, ex amico e collega di Bauer che dopo la morte in azione della moglie ha giurato vendetta al governo statunitense.La verità, però, è più complessa di quanto si possa pensare, ed il piano rivela le sue radici proprio all'interno degli Stati Uniti, ai vertici delle società private che gestiscono le forniture militari all'Esercito.
In casa Ford, nel corso degli ultimi dieci anni, e nello specifico dall'arrivo di Lost, l'importanza delle visioni da piccolo schermo ha subito un incremento esponenziale, rivelando titoli in grado di pareggiare - se non superare - in termini di qualità i cugini cinematografici, da sempre considerati un gradino più in alto di loro.
Uno dei compagni di questo viaggio è stato senza dubbio Jack Bauer, antieroe protagonista di 24, una delle serie più longeve e di successo del panorama action e non solo, figlio degli USA del bushismo e del terrore del terrorismo, repubblicano oltre ogni misura e talmente tagliato con l'accetta da suscitare una quasi tenera simpatia nella sua assoluta crudeltà da spaccaculi che non guarda in faccia a nessuno, amici compresi.
Tra le più grandi qualità di 24 c'è stata senza dubbio la costanza, unita alla professionalità degli autori nel fornire al pubblico un prodotto sempre efficace, appassionante e tesissimo, reso unico dalla narrazione in tempo reale che, alla settima stagione, risulta ancora più che funzionale.
Eppure, per la prima volta, mi è parso di notare una flessione nel risultato finale ottenuto da Bauer e soci: alle spalle gli anni di Bush e di un certo tipo di approccio portato avanti dagli States, così come attentati di ogni genere sventati con il solito piglio deciso - per usare un eufemismo - da un protagonista sempre più scatenato - come giustamente faceva notare Julez, questa settima stagione potrebbe essere stata quella che l'ha visto uccidere più avversari -, la vicenda che ha visto alternarsi nel ruolo di minacce l'ex dittatore del fittizio stato africano del Sandala che Bauer aveva già incrociato nel film 24: Redemption, l'ex collega Tony Almeyda - uno dei charachters storici della serie - ed una sorta di gruppo a capo delle grandi industrie private di armamenti non è riuscita a convincermi completamente, complice la troppa carne al fuoco - intrighi alla Casa Bianca, attentati, rapimenti, armi batteriologiche, cambi di fronte che, più che alimentare la tensione, appiattiscono alcuni comprimari che avrebbero potuto dare molto di più, a mio parere, alla season - ed alcune soluzioni che mi sono parse frettolose e poco incisive - soprattutto nel finale, che chiude con troppi punti interrogativi ancora senza risposta rispetto alle annate precedenti -.
La stessa soluzione del primo Presidente donna, avanti con i tempi almeno come quella di proporre, nella prima stagione, l'afroamericano Palmer, non risulta particolarmente incisiva, e la Numero Uno del Paese acquista spessore soltanto nella scelta conclusiva di condannare pubblicamente le scelte sbagliate della figlia nonchè Capo dello staff: troppo poco, però, a fronte di un passato della serie in cui, di fatto, il Presidente è stato il migliore alleato o il peggior nemico - penso allo stesso Palmer e a Logan - dell'indomabile Bauer.
Dal canto suo, Kiefer Sutherland porta a casa la pagnotta come sempre, riuscendo, nonostante le sue limitate capacità attoriali, a convincere in un ruolo che più di ogni altro è riuscito a dargli spessore e notorietà: una menzione va anche a John Voight, che come sempre presta presenza e carisma d'altri tempi a qualsiasi personaggio gli venga richiesto d'interpretare.
Non voglio, però, maltrattare troppo una delle proposte che ha fatto la storia di casa Ford, quanto più che altro sperare in una ripresa in vista di quella che è stata - almeno ai tempi - l'ultima stagione a narrare le gesta di uno dei più controversi, irascibili, reazionari, spietati eppure irrinunciabili protagonisti del piccolo - e grande - schermo.
MrFord
"Seed, gotta let it grow, why ya gotta watch when I let it feed?
better look into the mirror for the face you hide away, everyday
but I don't give a fuck; I let it roll - I smoke the old
gotta run, gotta rend, gotta maim, gotta make it through another maze."Stone Sour - "Get inside" -
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