Revisione caldaiacaldaia
Dispositivo in cui l'energia chimica posseduta da un combustibile viene trasformata in calore attraverso un processo di combustione. Il calore ottenuto generalmente assolve compiti di riscaldamento oppure viene impiegato per produrre vapore (in questo caso si parla di generatore di vapore).: come ottenere il cosiddetto "bollino blu"
Con l'avvento dell'autunno si entra nel pieno della stagione dedicata alla revisione della caldaia. Ecco quindi che ci sembra utile fare un po' di chiarezza su un tema tanto ostico, quanto indispensabile per la corretta gestione del prioprio impianto di riscaldamento.
Cosa si intende per revisione della caldaia
L'intervento di revisione della caldaia è una sorta di check up dell'impianto necessario prima che esso venga riacceso a pieno regime in vista dell'inverno.
L'intervento di revisione si inserisce nei controlli per garantire il funzionamento in sicurezza dell'impianto e comprende la manutenzione ordinaria e l'analisi della combustionecombustione
Processo chimico esotermico (ovvero che comporta sviluppo di calore) in cui il combustibile si combina con l'ossigeno presente nell'aria oppure appositamente separato (comburente). La reazione di combustione avviene previo innesco localizzato (accensione). dei fumi di scaricoscarico
Qualsiasi immissione di acque reflue in acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. Sono esclusi i rilasci di acque previsti all'art. 114 (rilasci da diga). che la caldaia emette nell'ambiente circostante, meglio nota come controllo dei fumi.
Il rilascio del cosiddetto "bollino blu", si ottiene dopo un'attenta analisi del corretto funzionamento della caldaia (fumi di scarico, pressione, bruciatorebruciatore
Sistemi che miscelano e dirigono il flusso di combustibile e aria comburente in modo da innescarne la combustione. Esistono diversi tipi di bruciatori. Essi vengono installati opportunamente all'interno della camera di combustione dei generatori di vapore per poter raggiungere le migliori condizioni di combustione riducendo le emissioni., ecc...) per verificare ed eventualmente eliminare la presenza di sostanze nocive ed inquinanti nei fumi di scarico.
La manutenzione ordinaria
La manutenzione ordinaria della caldaia consiste nella pulizia del bruciatore, dello scambiatore di regolazione, sicurezza e controllo, nella verifica del corretto ed efficiente scarico dei fumi.
La manutenzione deve essere effettuata conformemente alle prescrizioni e con le periodicità contenute nelle istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione rilasciate dall’impresa installatrice dell’impianto.
Se l’impresa non ha fornito proprie istruzioni, o non siano più reperibili, vanno seguite le periodicità contenute nelle istruzioni tecniche relative allo specifico modello elaborate dal fabbricante degli apparecchi.
Il controllo dei fumi
Il controllo dei fumi della caldaia consiste nell’esame dei fumi, più precisamente nell’analisi della combustione per verificarne il rendimentorendimento
In termini generali il rendimento è il rapporto tra "quanto ottenuto" in un processo e "quanto speso" per fare avvenire lo stesso processo. In termodinamica rappresenta la capacità di un sistema di convertire l'input di calore in lavoro utile. Il rendimento è un numero puro (cioè non ha unità di misura) ed è sempre compreso tra 0 e 1. A seconda dei termini che vengono messi a confronto è possibile ottenere diverse tipologie di rendimento utili a definire la bontà di un processo o di una macchina (per esempio rendimento elettrico, rendimento termico, ecc..) ma il ragionamento alla base è sempre lo stesso., la concentrazione di ossido di carboniocarbonio
Elemento chimico costituente fondamentale degli organismi vegetali e animali. È alla base della chimica organica, detta anche chimica del carbonio: sono noti più di un milione di composti del carbonio. È molto diffuso in natura, ma non è abbondante: è presente nella crosta terrestre nella percentuale dello 0,08% circa, e nell'atmosfera prevalentemente come monossido (CO) e biossido (CO2CO2
Gas inodore, incolore e non infiammabile, la cui molecola è formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È uno dei gas più abbondanti nell'atmosfera, fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali (fotosintesi e respirazione).
) di carbonio (anidride carbonica). Allo stato di elemento si presenta in due differenti forme cristalline: grafite e diamante. (CO) e l’indice di fumosità.
Fermo restando che i controlli di efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati. devono essere effettuati ad ogni manutenzione straordinaria che possa alterare il rendimento energetico dell’impianto, le periodicità (prescritte dall’allegato A del DPR 74/2013), sono ben descritte qui.
Inoltre, come detto, tali controlli devono essere eseguiti in concomitanza di ogni eventuale manutenzione straordinaria, all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto, a cura dell’installatore, nel caso di sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione (es. generatoregeneratore
Dispositivo che traforma l'energia meccanica in energia elettrica. di calore, etc.) e, infine, nel caso di interventi non periodici, ma che possono modificare l’efficienza energetica dell'impianto.
Al termine delle operazioni di controllo, il manutentore provvede a redigere e sottoscrivere il Rapporto di Efficienza Energetica rilasciandone una copia al responsabile dell’impianto, che la allega al libretto di impianto (maggiori informazioni sul libretto di impianto qui), e inviandone una copia all’amministrazione competente per le ispezioni.
Ma torniamo al nostro "bollino blu"
Intanto capiamo meglio di che cosa si tratta.
Il cosiddetto "bollino blu" è una sorta di tagliando che certifica la buona salute dell'impianto ed il cui costo e denominazione variano da Regione a Regione, in quanto rappresenta il contributo versato alla PA per coprire i costi di gestione del sistema di ispezioni ed è quindi parametrato al numero dei controlli a campione effettuati sul territorio.