Non sono un fanatico del 25 aprile. La retorica delle commemorazioni mi infastidisce sempre un po'.
Forse l'unico 25 aprile che ricordo, con piacere misto a tristezza, è quello del 1994 contro Berlusconi e Formentini, sindaco leghista, a Milano sotto un'acqua che "diolamanda". Piacere per l'enorme partecipazione, e la postuma evidenza di quanto si fosse visto giusto fin dall'inizio su quel che sarebbe successo con la vittoria di Berlusconi e tristezza, per non averlo saputo contrastare meglio.
Lui è ancora lì a dettare la sua volontà alla famiglia Letta per proteggere i suoi interessi. È lì a scansare i giudizi in tribunale con la pretesa di un suo uomo al ministero della giustizia. Il milione di persone unite sotto gli ombrelli, sempre più tradite da una sinistra inesistente, chissà che fine ha fatto.
Oggi l'idea di festeggiare la data della liberazione con qualcuno dei politici presenti in Parlamento fa rabbrividire.
A 19 anni di distanza da quel 25 aprile nulla è cambiato se non in peggio*. A una moltitudine con un minimo di pensiero politico in testa e il sincero desiderio di conquiste civili per tutti, si è sostituita una accozzaglia incolore di protestatari incazzati sotto l'egida di un comico prestato alla politica. Ben vengano se sapranno rovesciare il tavolo della politica e della finanza degli inciuci tra ladroni. Ma temo che presto rifluiranno come l'acqua nei tombini dopo un forte temporale.
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* Ecco perché avere un Blog. Per non perdere memoria dei propri pensieri e rendersi conto, purtroppo, che anche nel 1994 l'Italia era un paese incivile già da un pezzo. Su questo post Il ritorno di tangentopoli ovvero diallage (figura... avevo riportato un mio scritto del luglio '94 [sic!]