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Si è svolta a Milano la VII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi

Creato il 23 giugno 2015 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR

La VII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi si è svolta a Milano poche settimane dopo la 3^ riunione del Tavolo Italia-America Latina presso il MAECI il 20 maggio scorso, in occasione della quale il Sottosegretario Mario Giro, con delega per l’America Latina, aveva illustrato a noi presenti, convocati come componenti: le diverse occasioni d’incontro istituzionale rappresentate dalle visite ufficiali in Italia dei Presidenti messicano Enrique Peña Nieto, colombiano Manuel Santos e boliviano Evo Morales; e dalla missione di sistema a Cuba del Sottosegretario Giro stesso e del Viceministro Calenda alla guida di una nutrita delegazione imprenditoriale; gli esiti della 6^ riunione del Consiglio di Cooperazione Italia-Brasile dell’aprile precedente (che ha ribadito grandi prospettive per la cooperazione scientifica e tecnologica tra i due paesi e per la cooperazione economica attraverso la promozione delle PMI e di linee fiscali brasiliane vòlte ad attrarre maggiori investimenti); il 2015 come anno dell’Italia in America Latina, con molti eventi organizzati nei diversi paesi dell’area fino a settembre 2016; le modalità di svolgimento ed i contenuti della VII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi.

E, in effetti, secondo gli auspici esternati al Tavolo dal Sottosegretario, la VII Conferenza è stata senz’altro la più riuscita tra tutte le edizioni fin qui organizzate, sia per la grande partecipazione di pubblico, stampa, imprenditori ed addetti ai lavori che per l’intervento del maggior numero di alti rappresentanti di Governo ed Istituzioni dei paesi coinvolti. La Conferenza è organizzata con cadenza biennale dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), in collaborazione con l’Istituto Italo-Latino Americano (IILA) e rappresenta il principale foro d’incontro e di confronto tra l’Italia ed i paesi dell’America Latina e dei Caraibi. A partire dalla sua III edizione nel 2007 la Conferenza ha assunto caratteristiche istituzionali ed intergovernative. La Dichiarazione finale della VI Conferenza ha sancito, poi, un nuovo e forte coinvolgimento dei partner latinoamericani e caraibici, attraverso la valorizzazione ed il rilancio del ruolo dell’Istituto Italo-Latino Americano.

I lavori della VII edizione si sono svolti in due distinte giornate: la prima Presidenziale, presso il nuovo Palazzo di Regione Lombardia il venerdì 12 giugno; la seconda Ministeriale, presso l’auditorium del Padiglione Italia in Expo 2015 nel mattino di sabato 13. L’apertura della prima giornata della Conferenza è stata affidata al benvenuto del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni; cui sono seguiti i saluti del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, quelli del Presidente del Senato Pietro Grasso e del Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni.
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Alla moderazione degli interventi si sono avvicendati il Sottosegretario Mario Giro, il Segretario Generale del Maeci Michele Valensise, il Direttore della DGMO Luigi Marras. Dopo l’introduzione del Sottosegretario Mario Giro, che rende noto il titolo di questa VII Conferenza, “Per una visione comune”, proprio a sottolineare la necessità di rinnovare continuamente il ponte tra Italia ed America Latina, prende la parola il Ministro Gentiloni che pone l’accento sulla drammaticità degli effetti che sui Paesi dei Caraibi stanno avendo i cambiamenti climatici, tanto che alcuni di essi vivono il problema come una seria minaccia per la stessa sopravvivenza fisica dei propri territori, minacciata dall’innalzamento del livello dei mari. Una relazione seriamente preoccupata al riguardo viene proposta dai rappresentanti di Barbados e di Bahamas (“To do or to die”). Gentiloni mette in evidenza anche la questione dei fenomeni migratori, da risolvere “collaborando e facendo accordi sia con i Paesi di origine che con quelli di transito”.

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Il tema viene ripreso in un passaggio del discorso del Presidente della Bolivia Evo Morales, che fa presente come i flussi migratori tra Europa ed America latina si siano invertiti rispetto al passato e che dal 2012 il numero di europei che emigra in America Latina è maggiore (circa 180.000) rispetto a quello dei latino americani in Europa (circa 120.000); e che la Bolivia non ha leggi che prevedano l’espulsione dei migranti in quanto ha ben presente che si tratti di esseri umani. Poi sostiene la necessità che le risorse naturali dei paesi restino dei loro popoli e comunica di aver inserito nella Costituzione del suo Paese l’impossibilità di privatizzare acqua, energia elettrica e comunicazioni. Infine, afferma la necessità di rispettare il modello di sviluppo di ogni paese facendo presente che in Bilivia non possono funzionare né il neoliberismo né la cooptazione straniera.

Il fil rouge dei cambiamenti climatici è oggetto anche di parte del discorso del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ricorda come nel settembre prossimo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approverà gli Obiettivi di sviluppo sostenibile del millennio (SDGs) post 2015; e che a dicembre si svolgerà a Parigi la Conferenza sul Clima (COP 21) per superare l’approccio di Kyoto e rendere più vincolanti gli impegni di Copenhagen. Pone, poi, l’accento sulla necessità di una distribuzione più equa dei beni, per combattere fame e povertà ed evidenzia come la crescita degli investimenti latino americani in Europa ed in Italia fa piacere ed è indice di un rapporto divenuto biunivoco e non più a senso unico nella direzione dello sfruttamento da parte della vecchia Europa verso l’America Latina.

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Il Vicepresidente della Camera Marina Sereni afferma come l’America Latina sia un partner privilegiato per l’Italia non solo per il numero di oriundi che ci vivono, ma anche per essere un laboratorio politico a noi molto affine, per certi aspetti anche più di quello di altri paesi dell’UE. Insieme ai Governi i Parlamenti possono essere un supporto essenziale per affrontare grandi temi come lo sviluppo sostenibile, un nuovo modello di welfare, l’acqua. A tal proposito la Sereni comunica che il 5 e 6 ottobre prossimi si terrà a Roma il primo Forum parlamentare Italia-America Latina e Caraibi dal titolo:”Il ruolo fondamentale dei Parlamenti nell’epoca della globalizzazione: promozione dei diritti, partecipazione democratica e crescita sostenibile”.

Tema ripreso e ribadito anche dal Presidente del Senato Pietro Grasso quando dice che:

“Vogliamo fare della nostra prima Conferenza parlamentare una sede orizzontale e stabile di dialogo politico fra Italia e America Latina e Caraibi, così allargandone le basi. Pensiamo di potere, così, contribuire alla maturazione di scambi ed esperienze politiche nelle relazioni fra l’Italia e il Continente latinoamericano e di consolidare l’amicizia fra i nostri popoli”.

L’intervento del Ministro degli Esteri del Brasile Mauro Luiz Vieira ha posto l’accento, tra le altre cose, sull’eccellente risultato ottenuto dal paese nella lotta alla fame, essendo riuscito ad eradicarla completamente nel 2014 (quando soltanto nel 2012 la percentuale di popolazione che soffriva la fame era del 23%) ed avendo ottenuto a tal riguardo riconoscimenti istituzionali anche dalla FAO.

Il Ministro degli Esteri dell’Argentina Hector Timerman ha dapprima messo in evidenza come non si possa capire il suo paese se non si conosce il rapporto profondo che ha con l’Italia, tanto che gli argentini ritengono che il loro paese sia un’Italia che parla spagnolo. Al riguardo ha, poi, ricordato come cognomi italiani come Di Tella o Calamai evocano pensieri positivi, come quello dell’impreditoria industriale o della sensibilità delle istituzioni per il dolore umano inflitto dalla dittatura militare. Quindi ha sostenuto che l’impegno dell’Argentina è di avere un’America Latina più equa, più democratica, più inclusiva, che si presenti al mondo come una regione unica e che smetta di essere soltanto esportatrice di materie prime ma cominci ad esserlo anche di prodotti industriali, traguardo che può essere raggiunto soltanto se le viene data una maggiore possibilità di accesso al credito. Fa anche accenno al delicato problema argentino della ristrutturazione del debito sovrano evidenziando come la mancanza di legislazione al riguardo renda possibile che paesi economicamente più forti pressino quelli più deboli non consentendone il giusto sviluppo e come sia iniquo che i popoli dei paesi che non possono fare fronte al proprio debito – il pensiero va anche alla Grecia – subiscano le gravi conseguenze di questo.

Altro filo conduttore della VII Conferenza è stato il tema della sicurezza, affrontato nella sua relazione sia dal Presidente della Colombia Manuel Santos, che dal Ministro degli Esteri del Nicaragua Samuel Santos López, dai suoi omologhi in Guatemala Carlos Raúl Morales Moscoso, in El Salvador Hugo Martinez Bonilla ed in Costarica Manuel Gonzáles Sanz, nonché dal nostro Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.

Il Presidente Santos ribadisce l’intenzione del suo Governo di porre fine al conflitto armato con le FARC che dura da 50 anni per giungere presto alla pace. Molto è stato fatto su questo fronte, tanto che la Colombia nel 2014 è stato il paese che in America Latina è cresciuto di più, adottando un modello economico e sociale sulla base del quale lo Stato sia presente solo dove è necessario ed il privato fin dove è possibile.

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Il Ministro Santos López sostiene che, in virtù di un’efficace politica sulla sicurezza attuata in Nicaragua negli ultimi anni, gli investimenti stranieri sono aumentati del 400% e che questi sono destinati a crescere con il completamento del Canale interoceanico in corso di realizzazione. Anche López accenna al tema dello sfruttamento più equo delle risorse naturali per garantire uno sviluppo sociale sostenibile, e fa presente che il suo paese intende incrementare del 90% le energie rinnovabili entro il 2022 nella convinzione che occorra ridurre l’impiego di combustibili fossili per la produzione di energia.

Il Ministro Morales Moscoso pone l’accento sulla necessità di stabilire sicurezza nel Centro America facendo presente che è un obiettivo posto nell’Agenda di Governo del Guatemala, da realizzare anche attraverso l’appoggio del SICA di cui il suo paese ha la Presidenza pro tempore.
Il Ministro Martinez Bonilla riafferma la strategicità della cooperazione tra Italia ed El Salvador nella lotta al narcotraffico, anche attraverso le pratiche di tracciabilità del denaro derivante dai traffici illeciti, sulle quali l’Italia ha un’eccellente expertise.

Anche il Ministro Gonzáles Sanz ringrazia il sostegno dell’Italia al Costarica, attraverso il SICA, nella lotta alla criminalità giovanile che sta dando buoni frutti; ed accoglie con piacere la notizia che il nostro paese continuerà ad appoggiare l’ESCA anche nel 2015. Poi anche lui si sofferma sul problema dei cambiamenti climatici, facendo presente che il Costarica a partire dai primi mesi del 2015 ha raggiunto l’obiettivo di produrre il 100% delle proprie energie con fonti rinnovabili. González Sanz si dichiara convinto che il problema dei cambiamenti climatici vada affrontato dalla comunità internazionale in modo globale, con la sottoscrizione di accordi globali effettivi che vincolino in particolare i paesi più sviluppati, in quanto maggiori emissori di CO2, in modo che non sia compromesso lo sviluppo dei paesi latinoamericani, già orientati verso uno sviluppo sostenibile.

Il Sottosegretario Ferri sostiene la necessità di un maggior coordinamento tra le normative per la lotta alla criminalità organizzata ed al narcotraffico: a tal fine sarebbe utile una maggiore comunicazione e, quindi, conoscenza, tra magistrati e Forze di Polizia europei e latinoamericani, come pure l’incremento dei negoziati bilaterali in tema di cooperazione giudiziaria che abbiano ad oggetto rogatorie, estradizioni, trasferimento di detenuti, abbreviazione delle procedure. Conclude dando la massima disponibilità dell’Italia alla condivisione di strumenti formativi e normativi per raggiungere l’obiettivo di disporre di squadre investigative comuni dotate di strumenti giuridici che consentano loro di operare insieme, visto che il problema della criminalità è uno dei più rilevanti ostacoli agli investimenti ed allo sviluppo dell’area.

In conclusione degli interventi Mario Giro auspica: una maggiore collaborazione tra Italia ed America Latina nelle diverse organizzazioni internazionali per creare reti che ci consentano di fare insieme ancora di più; la partecipazione italiana alle Banche di Sviluppo regionali e subregionali, molto importante per le nostre imprese che operano o intendono operare nell’area; la concertazione con l’America Latina per affrontare le grandi sfide che il nostro tempo ci pone, in primis quella dei cambiamenti climatici che, se non trovano risposte in tempi brevi, modificheranno la geografia del mondo.

A seguire il Ministro Gentiloni si felicita del successo della Conferenza e ringrazia per l’organizzazione Mario Giro, l’IILA ed il Coordinatore Donato Di Santo al quale cede la parola anche per la lettura della Dichiarazione finale, che viene esposta in lingua spagnola, in segno di ospitalità, e che trovate qui: http://settima.conferenzaitaliaamericalatina.org/files/Documenti/dichiarazione_finale.pdf.

Dopo l’istituzionalizzazione della Conferenza con legge dello Stato nel novembre 2014, al MAECI ed all’IILA è stato affidato il futuro di questo importante foro di confronto e concertazione. Donato Di Santo, che ne è stato instancabile ed appassionato Coordinatore, con incarico ad honorem, in tutte le edizioni fino ad oggi, ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile la storia recente di successi e buone idee della Conferenza, ed ha voluto ricordare Gilberto Bonalumi, Deputato e Senatore DC, Sottosegretario agli Esteri, per essere stato – con grande lungimiranza – l’ideatore di questa positiva realtà di cui, a detta del Ministro Gentiloni, dovrebbe continuare ad occuparsi anche in futuro.

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