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25 gennaio: buon compleanno, Rivoluzione egiziana

Creato il 25 gennaio 2013 da Chiarac @claire_com_

el teneenOggi sarà una (un’altra?) giornata impegnativa per l’Egitto: come ci ha ricordato ieri Azzurra Meringolo sul suo blog, i giovani scenderanno in piazza Tahrir per protestare contro i Fratelli Musulmani, accusati di aver “rubato” la rivoluzione.

Dato che questo è un blog letterario, lascio ad altri più esperti di me commentare ed analizzare gli sviluppi di una rivoluzione che oggi compie due anni, ma che per molti continua ancora.

Quindi proviamo a festeggiarla così: con le poesie di due intellettuali egiziani della Nahdah, che con i loro versi espressero l’ amore verso la propria patria, l’Egitto, in un altro momento importante della sua storia:

***

Rifa’ah Rafi’ al-Tahtawi (1801-1873)

Oh, tu che ti desti, orna amore di patria ogni sagace,

d’ogni popolo è fede un amore di patria,

e di ogni credente orazione a ogni culto.

Oh, tu che ti desti, orna amore di patria ogni sagace.

Ma se è lido di patria che rasserena ed appaga,

d’ogni lido di patria, ecco, Egitto è il più bello!

piazza tahrir_ora

***

Ahmed Shawqi, il principe dei poeti (1868 – 1932)

Son questi i tempi vostri, o di Isma’il?

Sei tu il faraone che regge la valle del Nilo?

O sei il monarca assoluto qui in terra d’Egitto,

che mai non chiede e a cui niente è mai chiesto?*

* Questo componimento, dall’accento fortemente polemico, il poeta lo indirizzò a Lord Cromer, console generale britannico in Egitto che istituì per 20 anni nel Paese una sorta di protettorato camuffato. Mi ha fatto venire in mente “l’ultimo” faraone egiziano, Hosni Mubarak, deposto dalla rivoluzione del 2011…

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Fonte: Letteratura araba contemporanea. Dalla nahdah a oggi, Isabella Camera D’Afflitto, Carocci, 2002.

Le immagini sono degli street writers egiziani Keizer (Piazza Tahrir. Ora) e El Teneen (Continua), che ci ha fatto conoscere Elisa Pierandrei attraverso il suo ebook Urban Cairo.


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