25 luglio 1986: muore Vincente Minnelli

Il 25 luglio 1986 muore a Beverly Hills in California il regista Vincente Minnelli. Nato nel 1903 a Chicago ma di origini siciliane, Minnelli ha sicuramente contribuito alla grandezza della settima arte girando alcuni dei film più belli che mai si siano visti sul grande schermo. La sua carriera comincia a teatro (prima nella sua città natale e poi a Broadway) dove, dopo le prime esperienze come costumista e scenografo, si dedica alla regia privilegiando il genere per cui verrà sempre ricordato: il musical. La sua fama cresce allora a tal punto che nel 1940 viene messo sotto contratto dal produttore Arthur Freed della MGM. L’esordio al cinema avviene nel 1943 con Due cuori in cielo (l’anno prima però partecipa non accreditato alla lavorazione di Panama Hattie). Nel 1944 Minnelli gira Incontriamoci a Saint Louis, importante anche perché segna l’inizio della sua storia d’amore con la protagonista della pellicola, quella Judy Garland che sposa (il matrimonio dura dal 1945 al 1951) e che gli dà una figlia destinata al successo, Liza (una piccola annotazione: la famiglia Minnelli è l’unica in cui tutti i componenti hanno vinto l’Oscar). Seguono, sempre nell’ambito del musical, tutta una serie di capolavori: Ziegfeld Follies (1945), Il pirata (1948), Un americano a Parigi (1951), Spettacolo di varietà (1953), Brigadoon (1954) e Gigi (1958) con cui si guadagna la statuetta per la miglior regia (il film complessivamente se ne aggiudica nove). Infine, non va dimenticato che Vincente Minnelli si è dimostrato cineasta versatile realizzando opere di livello assoluto nell’ambito della commedia (Il padre della sposa – 1950, La donna del destino – 1957), del noir (Tragico segreto – 1946) e del dramma (Il bruto e la bella – 1952, A casa dopo l’uragano – 1960).