Magistrature o non magistrature, tribunali o non tribunali, intorno all'immagine mediatica di Silvio Berlusconi e del Popolo della Libertà non
si placano certo le polemiche. Semmai se ne accendono sempre di nuove. Ultima di queste, la polemica sul Ddl presentato da 25 senatori del Partito Democratico per modificare la legge n. 361/1967, operando una modifica sul principio di ineleggibilità. In altri termini, sostituendo quest'ultimo con quello di incompatibilità. Contro l'azione dei 25 senatori si è schierato Beppe Grillo col Movimento 5 Stelle, accusando apertamente Epifani, attuale guida del Partito Democratico, di voler in realtà tenere ancora in politica Silvio Berlusconi. Le parole del leader dei grillini sono ben chiare: "Per gli amici del giaguaro, quelli che dovevano smacchiarlo, le leggi che lo riguardano non si applicano e, se si è costretti a farlo, si cambiano". Insomma, si vuole colpire il nemico ma con guanti di stoffa.
Il blog dell'ex comico genovese è una vera e propria vetrina per quest'attuale teatrino politico. L'immagine che campeggia nel blog, infatti, mostra un Enrico Letta premier con un teschio in mano, ricordando in tutto e per tutto il dubbio amletico di ispirazione shakespeariana: "Essere o non essere? Questo è il problema". Nel Partito Democratico in questi giorni non sembrerebbe tanto il problema di Shakespeare a preoccupare un granché i vertici, quanto, piuttosto, il dilemma: "Ineleggibile o incompatibile?". Sul blog Grillo scrive: "Salvare ancora Berlusconi o dopo vent'anni di inciuci dimostrare di essere qualcosa di più di un ectoplasma politico? Questo è il problema per il Pdmenoelle". E ancora aggiunge: "Tra Essere e non essere il Pdmenoelle ha sempre scelto, in nome di comuni interessi, di Non essere. [...] Berlusconi avrà quindi un anno per scegliere fra le sue aziende o la politica. Nel frattempo potrà rimanere tranquillamente in Parlamento, invece di esserne cacciato. Senatore tra i senatori".
Di fronte all'agguerrito attacco di Beppe Grillo, il segretario generale del Partito Democratico, Guglielmo Epifani, ha replicato immediatamente sottolineando una realtà ben diversa da quella prospettata dal leader grillino. "Il Ddl Zanda-Mucchetti è stato presentato un mese fa. Improvvisamente viene visto come qualcosa che aiuta Berlusconi. Non serve a questo scopo," ha voluto spiegare lo stesso Epifani, "ma ad avere in Italia una legge europea sul conflitto di interessi moderna, al posto di una legge molto datata come quella in vigore, che ha cinquant'anni". Sul fronte interno al Pd, è ancora Epifani ha sottolineare come nulla sia stato fatto all'insaputa dei parlamentari e dei militanti. In questo senso, qualora vi sia da registrare un dissenso interno, il segretario generale ha sentito l'esigenza di ridimensionare il tutto: "Ho visto solo una senatrice che dice di non sapere, il che è strano, perché il testo è sostenuto dalle firme di metà gruppo parlamentare". In conclusione, a detta dello stesso Epifani, il Ddl che andrà a modificare una legge preesistente del 1967, non vorrà certo favorire subdolamente la figura di Berlusconi.
Articolo di Stefano Boscolo