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25 verità sul caso Evo Morales / Edward Snowden

Creato il 13 luglio 2013 da Informazionescorretta

di: Salim Lamrani

evo morales
A seguito di un ordine da Washington, Francia, Italia, Spagna e Portogallo, hanno proibito il volo all’aereo presidenziale.

Il caso Edward Snowden è stato all’origine di un grave incidente diplomatico tra la Bolivia e diversi paesi europei. A seguito di un ordine da Washington, Francia, Italia, Spagna e Portogallo hanno proibito all’aereo presidenziale di Evo Morales di sorvolare sul loro territorio.

1. Dopo una visita ufficiale in Russia per partecipare a un vertice dei paesi produttori di gas, il presidente Evo Morales ha preso il suo aereo per tornare in Bolivia.

2. Gli Stati Uniti, pensando che Edward Snowden, ex agente CIA e della NSA, autore delle rivelazioni sulle operazioni di spionaggio del suo paese, fosse sull’aereo presidenziale, ha ordinato a quattro paesi europei, Francia, Italia, Spagna e Portogallo, di proibire il sorvolare del loro spazio aereo a Evo Morales.

3. Parigi ha immediatamente soddisfatto l’ordine proveniente da Washington e ha annullato l’autorizzazione di sorvolo del proprio territorio che era stato concessa alla Bolivia il 27 giugno 2013, mentre l’aereo presidenziale si trovava a pochi chilometri dal confine francese.

4. Così, Parigi ha messo in pericolo la vita del Presidente boliviano, il quale è dovuto atterrare in emergenza in Austria, per mancanza di carburante.

5. Dal 1945, nessuna nazione al mondo ha impedito a un aereo presidenziale il sorvolo del proprio territorio.

6. Parigi, oltre che a scatenare una crisi di estrema gravità, ha violato il diritto internazionale e l’immunità diplomatica assoluta del quale gode qualsiasi Capo di Stato.

7. Il governo socialista di François Hollande ha seriamente compromesso il prestigio della nazione. La Francia appare agli occhi del mondo come un paese servile e docile, che non esita un attimo ad obbedire agli ordini di Washington, contro i propri interessi.

8. Prendendo una tale decisione, Hollande ha denigrato la voce della Francia sulla scena internazionale.

9. Parigi diventa anche oggetto di risate nel mondo. Le rivelazioni fatte da Edward Snowden hanno portato alla scoperta che gli Stati Uniti spiano diversi paesi dell’Unione Europea, tra cui la Francia. A seguito di queste rivelazioni, François Hollande ha chiesto pubblicamente e fermamente a Washington di fermare tali atti ostili. Tuttavia, in contraddizione, il Palazzo dell’Eliseo ha seguito fedelmente gli ordini della Casa Bianca.

10. Dopo aver scoperto che si trattava di una informazione falsa e che Snowden non era sull’aereo, Parigi ha deciso di annullare il divieto.

11. Italia, Spagna e Portogallo hanno seguito anch’esse gli ordini di Washington e hanno proibito a Evo Morales il sorvolo sul proprio territorio prima di cambiare idea, dopo aver appreso che l’informazione non era vera e consentire al presidente boliviano di proseguire il suo percorso.

12. In precedenza, la Spagna ha perfino richiesto di visionare l’aereo presidenziale in violazione di tutte le leggi internazionali. “Questo è un ricatto; non lo consentiamo per una questione di dignità. Aspetteremo il tempo necessario”, ha replicato il Presidente boliviano. “Non sono un criminale”,  ha dichiarato Evo Morales.

13. La Bolivia ha denunciato un attacco contro la sua sovranità e contro l’immunità del suo presidente. “Si tratta di una istruzione del governo degli Stati Uniti”, secondo La Paz.

14. L’America Latina ha condannato all’unanimità l’atteggiamento della Francia, Spagna, Italia e Portogallo.

15. L’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR), ha convocato d’urgenza una riunione straordinaria dopo questo scandalo internazionale e ha espresso la sua “indignazione” attraverso il suo Segretario Generale Ali Rodriguez.

16. Venezuela ed Ecuador hanno condannato “l’offesa” e l’”attacco” contro il Presidente Evo Morales.

17. Il Presidente Nicolas Maduro del Venezuela ha condannato “l’aggressione rude, brutale, inadeguata ed incivile”.

18. Il Presidente ecuadoriano Rafael Correa ha espresso la sua indignazione: “La Nostra America non può tollerare tanto abuso!”

19. Nicaragua ha denunciato una “azione criminale e barbara”.

20. L’Avana ha criticato l’”atto inaccettabile, infondato ed arbitrario, che offende tutta l’America Latina e i Caraibi”.

21. La Presidentessa dell’Argentina Cristina Fernandez, ha espresso la sua costernazione: “In definitiva sono tutti matti. Il Capo dello Stato ed il suo aereo hanno la totale immunità. Non ci può essere questo grado di impunità”.

22. Attraverso la voce del suo Segretario Generale José Miguel Insulza, l’Organizzazione degli Stati Americani (OAS) ha condannato la decisione dei paesi europei: “Non ci sono circostanze alcune per commettere tali azioni ai danni del presidente della Bolivia. I paesi coinvolti devono fornire una spiegazione, i motivi per cui hanno preso questa decisione, soprattutto perché questa ha messo in pericolo la vita del presidente di un Paese Membro dell’OEA”.

23. L’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA), ha denunciato “la palese discriminazione e minaccia all’immunità diplomatica di un Capo di Stato”.

24. Invece di concedere asilo politico alla persona che gli ha permesso di scoprire che sono vittima di spionaggio ostile, l’Europa, in particolare la Francia, non esita a a dar via ad una crisi diplomatica, con l’obiettivo di consegnare Edward Snowden agli Stati Uniti.

25. Questo caso illustra che se l’Unione Europea è una potenza economica, è un nano politico e diplomatico incapace di assumere una posizione indipendente nei confronti degli Stati Uniti.

* Salim Lamrani è Dottore in Studi Iberici e Latino-americani presso l’Università Paris Sorbonne-Paris IV, Salim Lamrani è professore presso l’Università di La Reunion e giornalista, specialista delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti. Il suo ultimo libro è The Economic War Against Cuba. A Historical and Legal Perspective on the U.S. Blockade, New York, Monthly Review Press, 2013

LINK:  25 verdades sobre el caso Evo Morales/Edward Snowden

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare


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