Magazine Ecologia e Ambiente

25/01/2016 - La mobilità sostenibile in Italia: gli incentivi del passato e quelli del presente

Creato il 25 gennaio 2016 da Orizzontenergia

Nonostante gli apparenti sforzi fatti dal nostro Belpaese per incentivare le energie verdi e sensibilizzare la popolazione verso tematiche di globale importanza per la salvaguardia del Pianeta Blu, quali il rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali, e considerando pure che lo scorso  cinque giugno, la Giornata Mondiale dell’Ambiente, la manifestazione istituita nel 1972 dall’Assemblea delle Nazioni Unite si è svolta nel capoluogo meneghino, sullo sfondo dell’Expo 2015, in Italia c’è ancora parecchia strada da percorrere prima di arrivare ad una sensibilizzazione che abbracci la gran parte della popolazione. La celebrazione mondiale dedicata all’ambiente quest’anno a Milano portava il titolo: “Seven Billion Dreams. One Planet. Consume with care”, ovvero Sette miliardi di sogni, un solo pianeta, consuma con moderazione. Non solo un semplice titolo, bensì un autentico motto che ha visto ogni Stato, organizzazione non governativa, e comitato regionale darsi da fare in quella direzione. Da alcuni anni a questa parte infatti il consumo moderato, l’impiego intelligente delle risorse, e l’abborro degli sprechi sono diventati i cavalli di battaglia di ambientalisti e ONG, e costituiscono le argomentazioni più usate dai governi di innumerevoli paesi per incentivare l’utilizzo di forme di energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
alternative e soprattutto per promuovere una mobilità più ecosostenibile. Nel nostro paese per esempio le autovetture circolanti hanno tante primavere sulla carrozzeria, e vantano il negativo primato di un’età media di 9 anni e 6 mesi, con conseguente impatto ambientaleimpatto ambientale
L'insieme degli effetti (diretti e indiretti, nel breve o nel lungo termine, positivi o negativi, ecc..) che l'avvio di una determinata attività ha sull'ambiente naturale circostante.
negativo, visto il livello di emissioni di sostanze nocive di gran lunga più alto rispetto a quello delle auto più recenti.

Nel biennio passato, con l’entrata in vigore del Decreto Sblocca Italia si è cercato di muoversi contro corrente grazie all’elargizione di ecoincentivi per il passaggio a vetture nuove, più sicure e anche più verdi. Con l’art.39 del decreto Sblocca Italia, pubblicato il 12 settembre 2014 sulla Gazzetta Ufficiale, gli incentivi per l’acquisto di un automobile erano stati estesi sino al 31 dicembre 2015. La normativa non descriveva come necessaria la rottamazione del veicolo vecchio, qualora si acquistasse una vettura con emissioni inferiori ai 95 g/km. Inoltre prevedeva un importo di incentivazione variabile con un tetto massimo: del 20% nel 2014 e del 15% nel 2015. I contributi di cui usufruire variavano in base alla tipologia di emissioni prodotte dalla vettura che si desiderava comprare ed erano suddivisi in tre fasce: contributo massimo di 3.500 euro, per i veicoli con gas di scaricoscarico
Qualsiasi immissione di acque reflue in acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. Sono esclusi i rilasci di acque previsti all'art. 114 (rilasci da diga).
fino a 50 g/km, contributo massimo di 3.000 euro, per le auto con emissioni fino a 95 g/km e contributo massimo di 1.800 euro, per le auto con emissioni fino a 120 g/km.

Tuttavia, nonostante questi ecoincentivi ed i timidi tentativi intrapresi dalle città, dalle Regioni e dal Governo per incentivare il rinnovo del parco circolante, limitare il traffico dei veicoli, e contenere il più possibile i gas di scarico, nocivi alla salute, spingendo verso forme di mobilità alternative, come il car-sharing, le vetture elettriche, l’aumento della rete di trasporti collettivi, i risultati in fatto di mobilità ecosostenibile sono stati davvero esigui. Un vento nuovo si respira però nel web e più in generale nel settore dell’usato automotive, grazie all’avvento di aziende serie, certificate e che operano in tutta trasparenza e serietà nell’ambito della compravendita di macchina usate. Qualora si voglia cambiare veicolo, magari per passare ad uno più eco-friendly, e dai consumi inferiori, ci si può benissimo rivolgere a ditte come https://www.vendo-auto.it/, che grazie ad un innovativo sistema di quotazione auto, gratuito e privo di vincoli, permettono di avere una equa stima del valore della propria vettura.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog