L’ENEA fa il punto sul monitoraggio per indirizzare le scelte in campo tecnologico
Un’economia mondiale sempre più dominata dall’energia elettricaenergia elettrica
Forma di energia ottenibile dalla trasformazione di altre forme di energia primaria (combustibili fossili o rinnovabili) attraverso tecnologie e processi di carattere termodinamico (ovvero che coinvolgono scambi di calore) che avvengono nelle centrali elettriche. La sua qualità principale sta nel fatto che è facilmente trasportabile e direttamente utilizzabile dai consumatori finali. Si misura in Wh (wattora), e corrisponde all'energia prodotta in 1 ora da una macchina che ha una potenza di 1 W., la cui quota sul totale della domanda energetica è raddoppiata negli ultimi 40 anni. Questo in sintesi il quadro delineato dal rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J) (IEA) “Energy Technology Perspectives 2014”, presentato per la prima volta in Italia IL 22 luglio a Roma.
Attraverso la presentazione di diversi scenari alternativi, questo rapporto sulle prospettive delle tecnologie energetiche individua i possibili percorsi di breve e medio periodo per gestire la transizione verso un sistema energetico low carbon, identificando il ruolo attivo dei decisori politici, degli operatori di settore, dell’industria e della ricerca.
In tutti gli scenari del rapporto IEA al 2050, la quota di energia elettrica cresce fino a un quarto del totale della domanda di energia, mentre le emissioni di CO2CO2
Gas inodore, incolore e non infiammabile, la cui molecola è formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È uno dei gas più abbondanti nell'atmosfera, fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali (fotosintesi e respirazione).
diminuiscono del 90 per cento rispetto ai livelli del 2011. Inoltre, se oggi il 65 per cento dell’energia elettrica viene prodotta con combustibili fossili contro il 20 per cento del contributo delle rinnovabili, queste percentuali vengono esattamente ribaltate al 2050.
Nel corso della presentazione, l’ENEA ha illustrato le attività che sta mettendo a punto, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, per realizzare gli obiettivi di monitoraggio sullo stato e sulle prospettive di sviluppo delle tecnologie energetiche in Italia, in ottemperanza ai compiti assegnati all’ENEA dall’art. 40 del decreto legislativo 28/2011 (Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabilifonti rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse).
Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA, ha evidenziato: “L’Italia è tra i paesi più dinamici nel campo della ricerca energetica, con l’ENEA in prima fila nel trasferimento dei risultati di tali attività al sistema produttivo nazionale. La nostra industria, però, sconta un basso livello di competitività a livello internazionale, sia per gli scarsi investimenti in innovazione, accentuati dalla crisi economica, che per il costo dell’energia. Il programma di monitoraggio che l’ENEA sta sviluppando potrà indirizzare le scelte in campo tecnologico del Paese per raggiungere gli obiettivi di de-carbonizzazionecarbonizzazione
Processo di trasformazione chimico-fisica che avviene ad alte temperature ed alte pressioni e che porta alla trasformazione del materiale organico in carbone. La carbonizzazione definisce il rango del carbone, ovvero il suo grado di maturazione. Quanto più avanzata è la carbonizzazione, tanto maggiore è il "contenuto energetico" sfruttabile del carbone. del sistema energetico nel breve e lungo periodo e contemporaneamente favorire l’innovazione del nostro sistema industriale, attraverso la scelta di tecnologie in grado di accrescere la competitività e di conseguenza l’occupazione”.