Interrompo il silenzio forzato , dovuto a contingenze personali per ricordare in poche righe quanto dolorose siano le memorie di un tempo che fu e che adesso è quasi perso nelle nebbie della storia, un tempo che la storia la fece.
Se noi siamo ciò che siamo, se noi viviamo nella società d’oggi, piena di contraddizioni ma libera nel pensiero e nel ricordo, se perfino gente che fa del negazionismo e del razzismo una bandiera può continuare bellamente a professare ideologie antisemite ed anti sociali, il tutto è stato possibile per ciò che fu passato e che è radice e segno del presente.
Vi lascio alle parole di Primo Levi, possano toccarvi nel profondo e contribuire al ricordo, io non c’ero, ma NON DIMENTICO
Se Questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che tovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.