Oggi la giornata della Memoria. Quel 27 gennaio 1945 quando l’Armata Rossa apriva i cancelli di Aushwitz scopriva la vergogna e l’abominio della follia nazista e fascista
Oggi è il 27 gennaio, non è un giorno come tanti altri,è il giorno “della Memoria”, lo stesso giorno in cui, nel 1945, i soldati dell’Armata Rossa giunsero nei pressi dei cancelli di Aushwitz, uno dei tanti campi di concentramento dove la follia abominevole del nazismo e del fascismo rinchiudeva migliaia di “indesiderabili”: ebrei, comunisti, zingari, omosessuali, dissidenti politici.
A loro venivano tolti anche i nomi, e venivano stipati nei campi in attesa dell’eliminazione fisica, una delle parentesi più oscure della storia dell’Occidente, una ferita aperta, che sanguina ancora, ogni giorno. Se non altro i libri di storia oggi raccontano quello che successe nella Seconda Guerra Mondiale, ma purtroppo anno dopo anno viene dimenticato qualcosa, come se quei fatti fossero ormai troppo lontani da noi per poterci ancora insegnare qualcosa.
Ogni anno si perde qualcosa, ogni anno qualche reduce e qualche partigiano ci lascia, e la memoria condivisa di indebolisce ancora un pò di più. E proprio oggi che forse pensiamo di essere immuni dal rischio di un autoritarismo e di una dittatura, emerge con ancora maggior nettezza lo spettro di quei sentimenti e quelle idee che hanno portato a pianificare e a realizzare lo sterminio pianificato di un’intero popolo e di centinaia di migliaia di persone indesiderabili. Le istituzioni, a oggi, ancora non hanno preso posizione nettamente contro quei pensieri e quella cultura, e soprattutto si è già perso un pezzo della verità.
“Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita.”
Ernest HemingwayA molti può non piacere ma il 27 gennaio ad Aushwitz fu l’Armata Rossa ad aprire i cancelli e a porre fine all’abominio del lager; in Italia, nel nostro paese, furono i partigiani a combattere colpo su colpo contro i repubblichini di Salò che caricavano gli ebrei su vagoni piombati per la Polonia.
Oggi, in Italia, la destra eversiva continua a considerare la Resistenza come una vicenda storica in cui forze contrapposte messe sullo stesso piano si fronteggiavano in una semplice guerra civile. Niente di più falso e niente di più svilente per coloro che hanno pagato col sangue la lotta per la libertà e l’eguaglianza sociale. Oggi chi riabilita il fascismo abbandonandosi ad un cerchiobottimo da quattro soldi dimentica che le forze partigiane sono quelle che hanno impedito si realizzasse un piano criminale e vergognoso, intrecciato a doppio filo con l’estrema destra più retriva e reazionaria, quella che purtroppo sopravvive nelle nostre città con la collusione della politica, vedi dichiarazioni di oggi di Silvio Berlusconi su Mussolini.
Ricordare dunque, ma ricordare tutto, ricordare anche chi ha combattuto dalla parte giusta, e chi invece combatteva accanto ai nazisti, accanto ai fascisti e ai tedeschi. Oggi, in Italia, esistono ancora centinaia di migliaia di persone che simpatizzano ancora per il Duce, e che non prendono ancora posizione apertamente contro quell’abominio, tra loro ci sono alcuni leader politici del centrodestra. Per questo bisogna ancora ricordare, oggi a vincere non sono le forze che posero fine ad Aushwitz, ma quelle che segnarono il suo inizio.
Tribuno