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28 aprile: il bounty

Da Ginny @ginnyna

b

 

No, no, non sto parlando del famoso snack al cioccolato e cocco che, in una pubblicità degli anni novanta (se la memoria non mi tradisce), veniva gustato da una morettona strizzata in un bikini all’ombra di una palma su una spiaggia paradisiaca.

Sto parlando del Bounty con la “B” maiuscola, la fregata mercantile che alla fine del 700 salpò alla volta di Tahiti…insomma, una meta così da niente!

In buona sostanza quello che è successo è che la nave approdò a Tahiti, lì l’equipaggio sostò per parecchi mesi e quando venne il momento di tornare in Inghilterra, si caricarono di piante, girarono i tacchi e salparono. Com’è, come non è, l’equipaggio fu colto da una inconsolabile malinconia proprio nel bel mezzo della navigazione, al pensiero di tornare verso l’uggiosa Inghilterra e di lasciar lì quelle bonazze polinesiane coperte solo da due conchiglie, una gonnellina di palma e un fiore tra i capelli corvini.  E così, proprio nel bel mezzo della navigazione, non ci hanno pensato due volte, hanno svegliato il capitano e la mattina del 28 aprile 1789 lo hanno messo in pigiama su una scialuppa e tanti saluti.

Gli ammutinati tornarono a Tahiti a ricongiungersi con le loro dolci metà, il capitano deposto riuscì a tornare in Inghilterra, nonostante la bagnarola su cui l’avevano abbandonato.

E vissero tutti felici e contenti…

 

L’AMMUTINAMENTO DEL BOUNTY, IL PIU’ FAMOSO NELLA STORIA DELLA MARINA BRITANNICA, AVVENNE IL 28 APRILE 1789 SOTTO IL RIBELLE SEGNO DEL TORO

 


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