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28 febbraio

Creato il 28 febbraio 2012 da Istanbulavrupa

28 febbraioQuindici anni fa, la Turchia ha vissuto uno dei suoi periodici momenti bui nel lungo cammino verso la democrazia: un colpo di stato militare, senza spargimento di sangue dopo quelli cruenti del passato (1960, 1971, 1980), che di fatto esautorò il governo d’ispirazione islamica guidato dal partito Refah del premier Necmettin Erbakan (di cui facevano parte Gül ed Erdoğan). Un colpo di stato post-moderno, come venne ribattezzato: che provocò danni devastanti al sistema politico ed economico della Turchia, ai settori conservatori del paese con una serie di misure repressive e pesantemente discriminatorie (su tutte, la questione del ‘velo islamico’); un colpo di stato preparato da una ben orchestrata campagna mediatica contro i rischi di “islamizzazione”. Nel suo discorso di oggi al gruppo parlamentare dell’Akp, dato come al solito in diretta televisiva, Erdoğan – vittima diretta (il governo cadde, il Refah venne bandito, i suoi esponenti di spicco banditi dall’attività pubblica) – ha parlato da vincitore che non perdona e ha promesso che i responsabili di quella che fu “una macchia nera” nella storia del Paese verranno prima o poi puniti (fu una conseguenza inintenzionale: ma in effetti il colpo di stato del 28 febbraio 1997 provocò una rottura definitiva in seno al Refah e l’emergere del gruppo dei giovani moderati e non più islamisti che, attraverso l’Akp, guida la Turchia da 10 anni con successo).



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