28 Maggio: Ian Fleming e Golden Eye, da pianificata strategia bellica a buen retiro a colossal hollywoodiano

Da Ginny @ginnyna

Golden Eye, noto ai più come il primo 007 interpretato da Pierce Brosnan, è anche il nome della villa giamaicana (oggi di proprietà di Naomi Campbell) del “padre” di James Bond, Ian Fleming, ma originariamente è stato il nome in codice di una missione di intelligence a cui ha partecipato lo stesso Fleming durante la Seconda Guerra Mondiale.

Giornalista – giovanissimo presso la Reuters e dopo la guerra del Sunday Times – e scrittore, celebre per la paternità dell’agente segreto per antonomasia, ha condotto un’esistenza che a tratti sembra confondersi con quella di James Bond, ispirandosi alla sua diretta esperienza nei servizi segreti della Royal Navy.

Ribelle e indipendente, difensore della sua libertà individuale come tutti i Gemelli nati sotto la sua stessa stella, erede di un’aristocratica famiglia di banchieri, rifiuta l’ipotesi della carriera militare così come quella di occuparsi di finanza, sfruttando la conoscenza di diverse lingue straniere – come francese, tedesco e russo – per diventare dapprima corrispondente del Times e poi assistente personale del direttore della Naval Intelligence.

James Bond, omonimo di un saggista di ornitologia dal cui nome Fleming ha preso ispirazione, si rifà come personaggio non solo alle esperienze dirette del suo creatore ma anche al detective Philip Marlowe nato dalla penna di Raymond Chandler, diventato negli anni grande amico di Fleming nonché fautore del suo successo grazie a critiche entusiastiche: le personalità di Marlowe, Fleming e Bond ad un certo punto cominciano ad intrecciarsi al punto tale da assumere le stesse abitudini, gli stessi vizi e le stesse passioni – dal fumo alle auto esotiche – come la Bentley modificata.

Prolifico e affascinate autore, ha inventato un metodo di scrittura nonché una settimana lavorativa tutti suoi: lo scrivere veloce – sia per mantenere il ritmo narrativo sia per esigenze dettate dalla sua formazione giornalistica – prevedeva infatti tre ore di stesura giornaliere, il tutto concentrato tra gennaio e marzo, mesi trascorsi ogni anno in Giamaica.

Il resto dell’anno poi, passato tra Londra e la tenuta di campagna, era funzionale alla revisione dei libri e qui si arriva alla settimana lavorativa alla Fleming: 3 giorni di lavoro e il resto del tempo scandito tra cocktails, cene e mondanità varie … un vero gentleman, amante della bella vita e dei lussi di un’esistenza privilegiata, conquistata però in modo originale e avventuroso.

IAN FLEMING E’ NATO A LONDRA IL 28 MAGGIO 1908 SOTTO L’INTRIGANTE SEGNO DEI GEMELLI


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