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È trascorso già un mese.
Un mese fatto di Berlinale, “Ocio” e “How are you” i film che mi sono piaciuti di più; di proteste di donne, #SeNonOraQuando, e io che assistevo entusiasta; di Miranda July e il suo “Back and forth, forever”; di un mondo di colori ad acquerello, venuto giù in un sol momento; di tante, belle e brutte, di (quasi) 100 parole che suonano; di maiali, di cani e di sciocchi; di Zagreb: quasi alle stampe.
Un mese fatto di 28 giorni, 672 ore, 40320 minuti, 2419200 secondi.
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