Il 28 maggio scorso, la sveglia ha suonato alle 05.45: l’ho spenta e mi sono riaddormentata. Non mi capitava dalle medie.
Ore 06.15
La Cepaea Nemoralis, il mio spirito guida, mi dà uno scossone. Io e il mio cuore sobbalziamo.
- Che ore sono?!
Impreco: devo prendere un volo per Roma alle 07.00 o niente “Matrix” (e, a seguire, niente Palermo con le amiche).
Per fortuna la valigia è pronta, non devo truccarmi ché ci penseranno degli esperti, ho fatto il check-in on line e il mio fidanzato mi accompagna all’aeroporto in auto.
Ore 06.30
Linate. La coda per l’imbarco è lunga una dozzina di chilometri: Milano non dorme mai. Ho il soffio al cuore finché non occupo il posto 15E del volo AZ 2013 diretto a Roma/Fco. Mi domando cosa farò una volta atterrata: Leila di Mediaset mi ha detto che ci sarà un autista ad attendermi a Fiumicino. Ma dove?
Ore 08.00
Qualche nuvola e un po’ di foschia oscurano il sole romano. Accendo il cellulare e ricevo un sms da un numero sconosciuto che richiamo.
- Con chi parlo?
- Sono l’autista di Mediaset.
- (Fantastico.) Ah, bene.
- L’aspetto fuori, sono vicino ai taxi. Come la riconosco?
- (Sono piccola, nera e in ansia: una Calimero) Sono vestita di nero e ho un giacchetto (ho veramente detto “giacchetto”?) rosso. Capelli ricci.
- Perfetto.
- Che macchina devo cercare?
- Una Mercedes nera.
- (Uao). Uao. Arrivo.
- Che classe – fa un tassinaro mentre alzo una mano e fermo la Mercedes alla maniera di Carrie Bradshaw. Ridacchio: non mi abituerò mai a “questo”.
- Dove andiamo? Paladino?
- Ah, io non lo so. Sono nelle sue mani – rispondo all’autista carino e gentile.
Mando un sms alla mia mamma che, in genere, mi risponde con un giovanilissimo squillo. Mentre sto inviando un sms al fidanzato, mi accorgo di avere una telefonata in linea.
- Mamma! – esulto come una diecenne.
- Giustina?
- Mamma? Leila! – decido.
Leila di Mediaset si assicura che io sia stata recuperata dall’autista e io la rassicuro: arriverò nonostante il grande raccordo anulare non sembra essere d’accordo.
Ore 9.15
Leila mi accoglie: è decisamente presto.
- Un caffè? – propone. Le diete e le restrizioni alimentari non mi ci stanno mai, in valigia.
- Certo.
Al baretto fuori dagli studi televisivi c’è anche Mavi Felli che non è solo un’attrice, è anche la doppiatrice di Brooke Logan. Da vent’anni. È bruna. Me la ricordavo bionda. Ripenso alla caricatura che le ho fatto tempo fa (vedi motivo 134 - Son of a big...) : chissà se le piacerebbe. Le do del Lei, ma so già che non durerà.
Ore 09.30
Leila mi accompagna in sartoria
- Magari hai qualcosa da stirare…
- (Che meraviglia.)
e poi in sala trucco (e parrucco): lo spazio è ridotto a causa di lavori di ristrutturazioni varie (credo) e c’è del malcontento e poca aria. Ma io sono in apnea da un tot quindi ci faccio caso a malapena.
La truccatrice che si occupa di me è brava e rispettosa: mi cancella le occhiaie e la cicatrice sul sopracciglio destro per magia, mi accende le guance di rosa facendomi sorridere per individuare il punto esatto da colorare e mi mette un po’ di mascara. Niente altro.
Mentre sono quasi pronta, serpeggia la voce che “i Beautiful” sono arrivati e che sono rimasti intrappolati nell’ascensore. Lo stesso ascensore che ho preso io: com’è possibile che non si sia fermato con me dentro?
Raggiungo il corridoio. Non so dove mettermi per non intralciare il viavai: negli stessi studi ci sono anche le produzioni del tg e di “Mattino Cinque”.
- Arrivano! – fa qualcuno.
Il primo che individuo nel lungo corridoio è Brandon, alias Owen. Poi vedo John-Eric. Gli sorrido e mi domando perché non mi saluti: ci conosciamo da vent’anni… fra pochi giorni è addirittura il nostro anniversario! Jacqueline-Steffy non c’è, per ora. Avrà esagerato col vino de li Castelli? Con la matriciana? Con la gricia? Arriverà?
Ore 10.15
Ritiro il mio vestito stirato in modo impeccabile e mi sposto nel camerino che, in genere, occupa Ballantini di “Striscia la Notizia”.
Mi infilo il vestito e mi salta una spallina: la signora della sartoria è un angelo e me la ricuce in un minuto.
Sono pronta. Mi tremano le mani, as usual.
Raggiungo il corridoio.
- Devi annà al trucco? – mi domanda un parrucchiere osservandomi con attenzione.
- Veramente ho già fatto.
- E gli occhi?
- Lei è bella così: naturale – risponde per me la truccatrice che mi ha sanato l’incarnato grigio.
- Sono Banfi. Piacere – mi dice un signore porgendomi la mano. Mi presento a mia volta. È il regista di “Matrix”.
- Ha una copia di “101 Motivi per non smettere di guardare Beautiful”? – s’informa.
- (La copia che ho con me era per la mamma di Diana!) Certo. In borsa. Gliela prendo subito.
Il corriere mandato dalla Morellini con tutti i miei libri si sarà fermato a Eboli a bere un crodino.
Chiacchiero con un paio di truccatrici. Racconto del mio romanzo “La Prima Donna”. Una di loro, una bella signora bionda, sembra incuriosita. Mi parla delle scelte difficili che ha fatto nella vita.
Ore 10.30
- Ti spiace aspettare in camerino? – mi chiede Leila – è ancora presto per andare in studio: registriamo alle 11 – aggiunge.
Mi fanno compagnia gli abiti di scena di Ballantini(Bertolaso, Fazio, Brambilla, Paoli, Moretti), i suoi biscotti al vino (la signora della sartoria ne è particolarmente ghiotta) e alcune maschere di silicone (sembrano quelle di Mrs Doubtfire).
Ore 10.55
Leila mi chiama. La raggiungo in corridoio. Con lei c’è Mavi Felli che sente freddo. Io non sento niente. Facciamo scale, le scendiamo, mi sa. Raggiungiamo lo studio. Vedo Alessio Vinci. Mi viene in mente la sua frase di commiato: “Good night and see you soon”, ci ho scherzato su con gli amici qualche giorno prima di partire. Un ragazzo con le mani ghiacciate microfona me e Mavi. Poi arrivano “i Beautiful”. Non ci credo. Mi viene da ridere, tantissimo.
Jacqueline-Steffy è alta, magra, truccata (forse troppo? Non ne avrebbe bisogno) e raggiante. Mi dice che ho dei bellissimi capelli (pensare che sono esattamente com’erano alle 6 del mattino: nessuno me li ha acconciati. Nemmeno io.) Brandon-Owen è strabello. Ha gli occhi azzurro aski, gelidi. John-Eric è fantastico. Sembra molto simpatico, alla mano.
Qualcuno mi presenta agli altri ospiti. Forse Leila? Comincio a sentirmi confusa: che diavolo ci faccio qui? Rido.
Arrivano David Gregg, Roberta della distribuzione italiana di B&B, Silvana Giacobini (che mi riconosce: mi ha vista in tv! A me?! Quando mai!), Clayton Norcross (ex Thorne Forrester) e basta. Niente panchine. Niente riserve.
Occupo una poltrona bianca, incrocio le gambe, le dita e lo sguardo di John-Eric che, finalmente, mi sorride: ora anche lui mi conosce.
Parte la sigla.
La puntata di “Matrix” dedicata ai vent’anni di “Beautiful” andrà in onda il 4 Giugno alle 23.00 circa: il seguito di “Good Night and See you Soon (Riverberi di un’ospitata televisiva)” lo potrete vedere coi vostri occhi stupefatti. E anch’io.