Anno: 2011
Distribuzione: Cinecittà Luce
Durata: 67’
Genere: Docufiction
Nazionalità: Italia
Regia: Mateo Zoni
Paola, Giada e Marcella vivono in una casa famiglia dove ricevono il sostegno di psicologici e assistenti sociali. Sono ragazze che provengono da situazioni familiari complesse, che hanno difficoltà di inserimento, che soffrono di depressione. Insieme trascorrono le giornate, combattendo la tendenza autodistruttiva che le affligge nella speranza di poter iniziare a vivere, un giorno, un’esistenza “normale” e di poter guardare con entusiasmo al futuro che le attende.
Ottavo film in concorso al Torino Film Festival 2011, primo lungometraggio italiano in proiezione, Ulidi piccola mia colpisce innanzitutto per la sua interessante natura ibrida. Non è infatti possibile stabilire dove inizi la finzione, dove finisca il documentario e viceversa.
La macchina da presa riesce a dialogare con i personaggi/persone in maniera assai intima e, allo stesso tempo, rende partecipe degli accadimenti con un tale garbo da far sentire lo spettatore in rapporto diretto con le protagoniste. Il grande pregio della regia di Mateo Zoni, alla sua opera prima, sta proprio nell’aver reso possibile questa sorta di delicata magia. Il tema del mal di vivere viene affrontato con acume e sensibilità. Ogni scena costituisce il piccolo tassello di un dramma che si rivela lentamente, lasciando a chi guarda il tempo di entrare più a fondo nella narrazione.
Di fronte a tutto questo, le imperfezioni tecniche, che pure non mancano, restano del tutto trascurabili.
Ore e ore di girato, un grande lavoro di montaggio, per un risultato fortemente espressivo e coinvolgente.
Nel cast Paola Pugnetti, Giada Meraglia e Marcella Diena, straordinarie nella loro naturalezza.
Ispirato a Fuga dalla follia – Viaggio attraverso la legge Basaglia di Maria Zirilli (MUP editore) e prodotto da Indigo Film, Solares Fondazione delle Arti e Mateo Zoni, Ulidi piccola mia è stato realizzato con un budget di soli ottantamila euro.
Ginevra Natale