Magazine Diario personale

295° giorno – Un pacco di buone intenzioni

Da Ayertosco

Uno di quei giorni in cui ragiono sull’inutilità di alcune cose come gli intrattenimenti, stadi pieni e folle festanti e ci penso di fronte ad una partita di hockey che mi piace tantissimo anche se il 90% delle volte il disco manco si vede ma mi diverto comunque…e penso a quanto inutile e poco importante sia tutto questo mentre sto immobile stile paralisi bava alla bocca sul letto, ho tipo la convinzione che l’uomo debba pensare solo a cose grandi e nobili e all’arte e all’amore e alla riproduzione sfrenata per dare un senso a quel fatto fortuito della nostra comparsa nella periferie di una galassia insignificante…e lo faccio mentre tifo spudoratamente Finlandia dopo non aver fatto tipo nulla tutto il giorno se non svaccarmi in un bar la mattina, mangiare come un porco, momenti di autoerotismo per noia su porno-streaming, ancora cibo a caso ad ogni sollevamento spinodorsale dal materasso e poi pure partita di calcio in TV con risultato già deciso dopo 10 minuti, sempre stra-svaccato dentro un letto e copertina per una temperatura media sui trentotto che quasi sudo e ora scorrono spot e immagini e interviste, altri sport strani e inutili come quelli che sciano tutti storti e hanno il fucile dietro e quelli che lanciano ferri da stiro di pietra sul ghiaccio e mentre gli occhi chiedono pietà e la luce che illumina i toni di grigio di questa merda di paese sta sparendo dalla finestra, penso che dovrei essere fuori a far foto, amare, costruire razzi per viaggiare nell’iperspazio e costruire un futuro migliore per tutti nonostante il grigio e il freddo e il vento ma invece sto qui e mi gratto in tutte le parti del corpo che riesco a raggiungere con la mano destra e ora mi guardo dei tizi che si menano sulle balaustre, acconciati con armature colorate che corrono sul ghiaccio e la mia parte sinistra sta già russando e comprendo profondamente quanto imperfetti siamo tutti quanti, macchine piene di difetti visto che bastano due gocce e una colazione abbondante e ventitré pollici tubo catodico Philips nero del ’98 per prendere arte, amore, poesia, buona volontà, giustizia, futuro e profonda conoscenza e impacchettare tutto dentro quattro lati di cartone, tre francobolli e scrivere “non me ne frega un cazzo” nello spazio del destinatario, invio per corriere…è più comodo…te lo vengono a prendere a casa…non devo manco uscire.


Tagged: amore, blog, diario, futuro, hockey, noia, olimpiadi, seghe

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