Sono brevi appunti di discussione che cercherò di affrontare nell'incontro al caffè degli illustratori alla fiera di Bologna, il prossimo 30 marzo, appena posso cercherò di svilupparli meglio.
Di fronte all'affermarsi del nuovo mercato editoriale degli e-book e nella riflessioneconseguente al ruolo e alle caratteristiche delle immagini in questo nuovo mercato si faurgente discutere tra noi creatori di immagini il grosso problema che pian piano si staconfigurando: che senso ha continuare a produrre immagini bidimensionali per un mediume un mercato ormai completamente strutturato per ricevere e sfruttare al massimo prodottivisivi in 3D.Con le ultime generazioni di e-reader e la loro formidabile caratteristica dinamica, leimmagini bidimensionali hanno dovuto nella maggioranza dei casi incorporare ilmovimento nella loro struttura. Per sfruttare al meglio e adeguarsi alle caratteristichedinamiche e interattive degli e-book, il creatore di immagini è stato quasi costretto ainserire nel suo disegno bidimensionale una caratteristica dinamica, una animazione, chetra l'altro gli permette di rapportarsi con il testo scritto in maniera diversa da prima, moltopiú diretta e interattiva e con la possibilità anche di includere nel suo prodotto l'altracaratteristica fondamentale, il suono.Quello che vorrei sottolineare non sono queste prospettive ormai concrete e presenti, maquelle future. È molto facile prevedere nelle prossime ondate tecnologiche la nascita dinuove generazioni di tablet che sfrutteranno totalmente il 3D. Non il 3D percettivo maquello effettivo, l'immagine che si fa oggetto e prende corpo dentro o al di sopra delloschermo. Di fronte a questa nuova realtà a noi illustratori si presenta una enormedomanda fondamentale per il nostro futuro: che senso ha produrre immagini ancora in 2D!Quando le prossime generazioni di piccoli lettori avranno uno schermo di letturaoleografico, trasparente e interattivo, le immagini che gli si presenteranno dovranno perforza essere manipolabili, rotabili, quasi tattili come veri oggetti. Ci sarà fra poco un'altrogrande salto professionale simile al periodo in cui abbiamo dovuto scegliere la pennaottica al pennello in setola. 2d o 3D!!!Io penso che prima o poi non possiamo continuare a fare esercizi calligrafici di fronte aquesta svolta epocale e tecnologica. Dobbiamo essere in grado di portare le nostreesigenze di creativi dentro questa nuova realtà. Mi spiego meglio: da quando ho iniziato aprodurre immagini per gli e-book la prima difficoltà e stata quella di apprenderevelocemente le capacità di inserire una animazione anche semplice nei miei disegni, e conun pò di fatica sono riuscito a sfruttare le mie competenze tecnologiche che i mieiprogrammi di pittura digitale mi mettevano a disposizione. Ma quando ho cercato di fare ilsalto nel 3D e nella conseguente modellazione mi sono trovato di fronte a programmimolto complessi che richiedevano capacità informatiche non indifferenti. Per qualemotivo? Quello che vorrei far nascere è una collaborazione comune della nostra categoriaper elaborare dei documenti, delle iniziative o qualsiasi altra cosa utile per sospingere iproduttori di software a produrre programmi molto più intuitivi.