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«2euro alla porta, grazie»

Creato il 13 dicembre 2012 da Webmonster @mariomonfrecola

I principi sono sempre validi e non ammettono eccezioni, mai.
D’altronde, un uomo senza etica è una bandiera al vento pronto a cambiar direzione adattandosi alle richieste altrui.

Questo basilare concetto è l’arma che utilizzo per affrontare le battaglie contro i «mostri» partoriti da situazioni paradossali, di qualunque natura, sesso, razza o colore essi siano. In particolare, a Napoli sono spesso costretto a combattere quotidianamente piccoli, grandi anomalie che (probabilmente) altre città ignorano.

Il parcheggiatore abusivo è l’esempio didattico più calzante ma sorvolo su questa tipica stranezza partenopea e mi concentro sulla mancia richiesta dalle segretarie negli studi medici napoletani.

 

«2euro alla porta, grazie»

 

Per chi non risiede nel capoluogo campano, va chiarito il concetto: negli studi medici – dal dottore di famiglia fino agli importanti uffici privati dei primari (dentisti, ginecologi, ortopedici …) – dopo la visita, la segretaria (o colei che provvede a fissare appuntamenti, gestire le attese, far firmare le ricette al dottore e varie incombenze tipiche di questo settore) attende la «mancia».

In genere, dietro la postazione della donna, è esposto un genuino cartello che, più o meno, recita: «1euro alla porta, grazie». La cifra da devolvere in beneficenza è variabile e (forse) dipende dall’importanza dello studio medico. In alcuni casi, la richiesta può arrivare anche ad un «mostruoso» 3euro!

Per quale logico motivo un paziente che già paga profumatamente la consulenza del professore luminare deve poi anche versare un compenso extra alla segretaria?
Visto che la donna è stipendiata, come si giustifica la regalia?

«Nulla di personale, per principio non pago l’euro alla porta» comunico lapidario alla segretaria del dentista. La donna resta sbigottita non abituata ad una simile risposta. Il compenso volontario da parte dei cariati per lei è un diritto acquisito, un’abitudine divenuta legge, una norma non scritta da rispettare, una tangente da versare senza chiedere il motivo, una vera estorsione!

«Ma è solo una mancia di un euro» protesta timidamente. E’ conscia che la regalia non è un obbligo per cui non può insistere, la ragione è dalla mia parte.
«Non è una questione di cifre, è solo una questione di principio» dichiaro senza possibilità di replica.

Saluto e vado via tra lo sbigottimento degli altri pazienti seduti nella sala d’attesa, spettatori involontari di una piccola, grande rivoluzione napoletana.
Ribellarsi è possibile, debellare questi arcani soprusi è fattibile, non abituiamoci  a ciò che normale non è: i nostri diritti non devono essere confusi con i piaceri personali.

 

MMo



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