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3 anni fa la strage di Viareggio

Creato il 29 giugno 2012 da Funicelli
29 giugno 2009: un treno carico di gas Gpl deraglia mentre sta transitando dalla stazione di Viareggio.
L'esplosione e l'incendio che investe le case vicine alla stazione sarà la più grave sciagura ferroviaria: 33 morti e 25 feriti.
La procura di Lucca ha chiuso le indagini su 32 persone, tra cui l'AD Moretti, per disastro ferroviario colposo, incendio colposo, omicidio e lesioni colpose plurime.
A che punto siamo sulla sicurezza nel trasporto di merci pericolose? I controlli sui convogli che passano vicino le nostre case sono migliorati?
“A tre anni dalla tragedia di Viareggio poco è cambiato nella gestione del rischio da parte delle Ferrovie in Toscana”. Lo dichiara la consigliera regionale Marina Staccioli (Gruppo Misto), coordinatore del Movimento Identità Toscana, in occasione del terzo anniversario dalla strage di via Ponchielli.
Staccioli ha recentemente depositato una mozione in Consiglio regionale “affinché – dichiara – il Gruppo Rfi sia obbligato ad applicare le migliori tecnologie a disposizione, anche sui treni merci, non solo sulla prestigiosa (e costosa) Alta velocità”. A partire dal meccanismo antisvio, “un dispositivo contro il deragliamento delle carrozze, già in uso sui Frecciarossa”.
“Dopo il drammatico deragliamento del 29 giugno 2009 – aggiunge – gli incidenti sono proseguiti nella nostra regione. A partire dall’episodio del 22 dicembre dello stesso anno, quando la tragedia è stata evitata solo grazie all’intervento di un automobilista che notò le fiamme che si stavano sprigionando da un carro cisterna, in provincia di Grosseto”.
“Ma per l’ad di Ferrovie Mauro Moretti – attacca Staccioli – si tratta di un ‘rischio accettabile’ e l’episodio di Viareggio è stato niente più che una sciagura”.
“Di fronte ad affermazioni come queste – continua – , ad indagini infinite e a comportamenti che continuano a sfidare la sorte, la Regione si attivi. C’è bisogno di manutenzione sui veicoli in circolazione e sulle linee ferroviarie e c’è bisogno di controlli. La spending review – conclude Staccioli - non può incidere sulla sicurezza dei cittadini”.

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