3 giorni a Venezia, le tappe del nostro itinerario

Da Pecorelladimarzapane
Per Cartoline di viaggio "Fuga romantica in laguna":

San Marco, dal Canale della Giudecca


Il desiderio di conoscere Venezia albergava nei nostri cuori già da tanto tempo. Abbiamo visitato altri paesi eppure il nostro è uno di quelli che forse regala all’anima le emozioni più belle e Venezia è così romantica, così bella, da sembrare finta, è un pezzettino di mondo che accoglie e che racconta, culla e canta come fosse una sirena che attrae ogni navigante.

Sguardo alla Basilica della Salute


Certo, è una città “cara” in cui tutto ha un prezzo… salato e talvolta ingiusto*, ma è una città così multietnica e variegata, popolata perlopiù da turisti che mostrano volti variopinti e disegnati in ogni foggia, dall’asiatico al sudamericano, dal mitteleuropeo all’africano, tanto da regalare la sensazione di una babele riunita in suoni fonetici che si accordano in una melodia; e sì, ce ne siamo innamorati.

Direzione "Rialto" (si intravede in lontananza)


*esempio? Il gelato venduto a palline da 1.50 ciascuna… quando da noi, a parte essere davvero buono, mentre quello non lo è molto, lo mettono a palettate piene e fin troppo abbondanti; oppure il bagno, se necessiti di andare al bagno devi pagare 1.50 a testa perché gli esercenti di bar (anche se consumi) non ti concedono l’accesso ai servizi… meglio dunque non soffrire di diuresi o a fine giornata devi staccare un assegno! L’acqua? La paghi come se fosse vino d’annata e la pizza è una “sottiletta” costosissima e senza sapore… i panini, sono tramezzini per lo più fatti con pancarré e costano cifre spropositate e se ti siedi al ristorante, assicurati di avere la carta di credito al seguito o preparati a lavare piatti per giorni :)

La vista che si gode dal Campanile di San Marco


In 72 ore si può avere una visione non completa, eppure piena e paga, delle isole lagunari, è il lasso di tempo minimo da trascorrere in quella favola, se si desidera respirare il sogno. In questo racconto ci saranno alcuni nostri scatti e quelle che sono state le scelte di itinerario, nel tempo a nostra disposizione in questo viaggetto composto da soli tre giorni: che possa essere da ispirazione, o forse guida, per quanti desiderano replicare e si apprestano alla stessa sconvolgente, travolgente fuga romantica.

Mestre-Venezia e dintorni


Sabato 10 Maggio

Partenza dall’aeroporto di Palermo, arriviamo all’aeroporto di Treviso alle 15 circa. Sul nostro volo low cost (Ryanair) vendevano il biglietto per il bus (ACTV) che da Treviso aeroporto conduce a Mestre stazione (10 euro/uno) e noi lo abbiamo comprato direttamente sul volo così da essere più celeri una volta scesi; all’uscita dall’aeroporto ci sono comunque punti in cui è possibile munirsi agevolmente di biglietto, però forse il costo è lievemente superiore. Giunti a terra abbiamo trovato, proprio appena fuori, il bus interessato che è partito poco dopo portandoci a Mestre stazione in poco più di 30 minuti. Poco distante dalla stazione è sita via Cappuccina (a Mestre) dove si trovano diversi alberghi e quello da noi prenotato (zona davvero comoda e ben servita dai mezzi pubblici!). Ci arriviamo a piedi, al nostro hotel, di fatto si tratta di una breve passeggiata, fermandoci in una tabaccheria che espone il marchio “veneziaunica” e lì comperiamo il biglietto turistico. Questo biglietto è valido per tutti i mezzi, sia su strada (per le tratte Mestre-Venezia) sia su acqua, comprese le isole minori (Murano, Burano, Torcello), costa 35 euro/uno e dal momento della prima vidimata dura esattamente 72 ore, 3 giorni – biglietto assolutamente conveniente se si intende girare tanto.

Attraversando il canale della Giudecca


Arriviamo in albergo, depositiamo i bagagli e siamo pronti a partire, solo le 16. Su via Cappuccina ci sono diverse fermate e gli autobus che portano a Venezia sono il “7” e il “Venezia” e passano molto di frequente, meno di 10 minuti tra una corsa e l’altra; con questo mezzo in 10 minuti esatti si raggiunge Piazzale Roma, a Venezia, sul sestiere Santa Croce, ovvero il punto in cui tutti i mezzi su strada devono fermarsi, da qui parte il viaggio in laguna. Pochi i passi che separano il Piazzale dagli approdi da cui si snodano tutte le vetture acquatiche che conducono alle diverse destinazioni. Con la “Linea 2”, all’approdo “B”, ci si imbarca su un mezzo che percorre il Canale della Giudecca raggiungendo S.Marco/S.Zaccaria (S.Zaccaria è nel sestiere Castello) in circa 40 minuti.

Il Ca' Rezzonico e le facciate lungo Canal Grande


In nostro primo giro, dopo aver goduto del tragitto lungo il Canale e le sue facciate, parte da San Zaccaria, lungo la Riva degli Schiavoni che conduce al sestiere attiguo, San Marco, attraversando un Ponte che apre la visuale su quello più famoso ovvero il Ponte dei Sospiri.

Ponte dei Sospiri, sullo sfondo


Abbiamo raggiunto Piazza San Marco, girando in libertà, poi ci siamo addentrati lungo le “mercerie dell’Orologio” una delle vie principali di shopping Veneziano (chiaro che abbiamo comperato maschere e mascherine) e poi, gironzolando, ci siamo ritrovati nuovamente nel sestiere Castello in Campo SS. Giovanni e Paolo dove ci siamo fermati, in un localino, per cena.

Pecorella in maschera...


Abbiamo terminato il nostro giro con un ultima visita, imbarcandoci ormai in serata a San Marco e in direzione Rialto, sulla “Linea 1”, che percorre il Canal Grande. Posta al Ponte di Rialto, di sera, e che dire… con le luci ad illuminare il Ponte e tutta la zona, il riverbero delle stesse sul Canal Grande, è stato magico.

Pecorella e il Ponte - scalando Rialto


Ripresa la stessa linea, giungiamo all’approdo “C” dunque a Piazzale Roma e qui ci attendono o il “7” o il “Mirano” per riportarci in 10 minuti su Via Cappuccina e al nostro albergo.

Il Canal Grande visto da"Rialto"


Domenica 11 Maggio

Abbiamo deciso di dedicare l’intera giornata, dato che c'è davvero molto da vedere, al sestiere San Marco: giunti all’approdo in Piazza, la prima idea è stata quella di metterci in coda (domenica a Venezia? I turisti invadono ogni angolo e per tutto, ovviamente, c’è una coda da fare… che comunque scorre abbastanza agevolmente) per la visita al Campanile di San Marco.

Piazza San Marco, dall'alto


Ottimo punto d'osservazione, dal Campanile si può avere una visione completa della laguna e delle isole dall’alto. Il costo è di 8 euro/persona e all’interno c’è un ascensore che conduce direttamente in cima… e chiaramente le campane funzionano per davvero, mentre sei in visita potrebbe capitarti di "godere" della festa.

Sul Campanile di San Marco


La seconda tappa è stata il Palazzo Ducale, così bello, inaspettatamente meraviglioso, da indurmi a credere che se non lo avessi visitato, mi sarei persa un pezzo molto importante di conoscenza. Il giro all’interno dura circa 3 ore e ti permette di godere sia della bellezza architettonica del luogo che delle sale così ricche e sfarzose (l'oro imperversa in ogni angolo) da togliere il fiato.

Il patio interno del Palazzo


Giro che comprende anche la visita alle annesse prigioni alle quali si accede attraverso il passaggio all’interno del Ponte dei Sospiri, detto così per richiamare il sospiro di sconforto dei carcerati che venivano condotti alle prigioni. Il costo del biglietto per entrare al Palazzo Ducale è di 16 euro/persona ma è comprensivo della visita ai restanti Musei siti in Piazza San Marco: Museo Correr, Archeologico Nazionale e Sale monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. È possibile fotografare la parte esterna del palazzo, l’atrio interno e la parte delle prigioni, ma è vietato scattare foto alle sale interne e alle opere.

Siamo "dentro" il Ponte dei Sospiri, quello che si vede dalle grate delle finestrelle


Terminata la visita a Palazzo Ducale e consumato il nostro pasto, ci siamo dedicati ai restanti musei in cui ingresso è dal Correr e gli altri sono connessi, per cui da camminamenti interni si passa da una sala all’altra e da un museo all’altro. L’unico rammarico della giornata è stato quello di trovare la Basilica di San Marco chiusa per ragioni di culto. Ma in genere, la domenica e dalle 14 alle 16, in basilica l’ingresso è gratuito.

La Basilica di San Marco è sullo sfondo


Lunedì 12 Maggio

Intera giornata dedicata alla visita delle isole minori: Murano, Burano, Torcello e - rientrando in direzione Venezia - la Giudecca. Per fare il giro, in comodità, delle isole, bisogna destinare agli itinerari una giornata piena, anche perché sono tutte davvero belle e molto diverse tra di loro, tutte con una particolarità che le rende uniche come fossero piccole perle coltivate con cura.

Isola di Murano


Dall’approdo “A” partono le linee circolari 4.2, e 3; la 3 conduce a Murano mentre con la 4.2 si possono raggiungere Burano e Torcello. Il nostro giro parte da Murano con le sue fabbriche del vetro e la magia di una “pallina informe” che diventa “cavallo”.

Lavorazione del vetro


La visita alle fabbriche, con la visione della lavorazione, non è gratuita, noi abbiamo pagato 3 euro/persona per la dimostrazione. Poi ci siamo persi tra i vicoletti (terrestri e acquatici) da ammirare e le vetrerie da visitare per i nostri acquisti. Dopo pranzo abbiamo raggiunto l’imbarcadero e preso la linea 4.2 per raggiungere Burano e i suoi merletti.

Isola di Burano


Murano è la “Signora” elegante e schiva, Burano è “la “Ragazzina” ricca di colori e in piena fioritura, allegra, variopinta, deliziosa. A Burano è fantastico perdersi tra le viuzze minuscole e le facciate dai colori forti, ogni casa sembra mostrare un davanzale fiorito e tutto sembra l’incanto di un racconto steso a tinte forti su una tela.

Isola di Torcello


Torcello è diversa, è paesaggistica e naturalistica, sembra quasi senza sospiri umani... ma ricca di vita muta, una vegetazione che racconta la pace di un luogo esplorato solo dai turisti più attenti… non molti si spingono fin lì ed è un peccato perché ne vale la pena.
Di rientro verso Venezia, decidiamo di completare il giro delle isole minori con una breve sosta all’isola della Giudecca, dove è nostra intenzione visitare la chiesa del Redentore. Peccato che la giornata volga ormai al termine e la chiesa è già chiusa… a noi non resta che godere, prima del tramonto, degli ultimi scorci d’acqua lagunare.

Isole che si fronteggiano, a dividerle v’è il canale della Giudecca


Martedì 13 Maggio

Altra visita fondamentale è quella che ci porta al sestiere Dorsoduro e alle Gallerie dell’Accademia. Nella giornata in cui sappiamo di dover lasciare la “nostra” laguna, perché la fuga romantica sembra giungere al termine così come le 72 ore a noi concesse, decidiamo di fare un tuffo nell’arte e nei capolavori custoditi all’Accademia: Tiziano, Giorgione, Tintoretto, Canaletto, Carpaccio e Bellini sono solo alcuni degli artisti le cui opere sono esposte tra le sale e la chiesa del bell’edificio veneziano.

Fermata "Accademia"


Il biglietto costa 16 euro/persona e comprende le eventuali mostre itineranti che spesso la pinacoteca ospita; noi abbiamo avuto la fortuna di trovare una mostra antologica del pittore seicentesco Carlo Saraceni che si concluderà il 29 giugno p.v. È possibile fotografare le opere qui all’Accademia, ma rigorosamente senza flash, però non è permesso fotografare la mostra del Saraceni.

Le Gallerie dell'Accademia


Terminata la visita alle Gallerie, decidiamo di fare un ultimo salto in Piazza San Marco dove abbiamo consumato il nostro pasto passeggiando tra la folla, piccioni e gabbiani inclusi. In ultimo, decidiamo di fare un salto all’isola della Giudecca per visitare la chiesa del Redentore, la stessa che il giorno prima non ci aveva aspettati per chiudere i suoi battenti.

La chiesa e suoi particolari


Si tratta di una delle chiese più conosciute, il Redentore in quel di Venezia, per la storia che ha portato alla sua edificazione, nel 1577; costruita come voto, richiesta d’aiuto spirituale, in un momento storico in cui  imperversa la peste che miete 50mila vittime. Gli appestati vennero isolati a Venezia, i sani invece a Giudecca e nel Luglio del 1577, quando il morbo sembra ormai debellato, viene costruito un ponte di barche che collega le due isole e conduce i devoti alla chiesa. Da allora e fino ad oggi, la terza domenica di luglio c’è la festa del Redentore in cui un tripudio di barche colorate inonda il canale della Giudecca.

Gondola, esposta a Palazzo Ducale


Da notare che il colore nero delle Gondole è dovuto proprio a quel periodo ed al fatto che trasportando, da una sponda all'altra, le vittime della peste, vennero tinte di nero in segno di lutto e mai più colorate. La visita alle chiese è a pagamento e il biglietto costa 3 euro/persona ed è possibile fotografare senza flash - esiste comunque un biglietto cumulativo di 12 euro/persona per tutte le chiese del circuito che, se non sbaglio, dovrebbero essere 9, ma noi per ragioni di tempo abbiamo preferito pagare il “singolo”. La chiesa è ricca di affreschi preziosi di artisti quali Tintoretto, Veronese, Bassano, giusto per citarne alcuni.

Sguardo all'Altare


Sono le 15 e noi dobbiamo letteralmente volare in aeroporto, ormai concluse le nostre 72 ore di meraviglia restiamo con la voglia di tornare per poter completare ciò che di bello ci manca da visitare... cosa?

Goodbye Venezia, sulla Riva degli Schiavoni


Torneremo per: un bel giro in gondola (80 euro/giro - per un giro di circa 35 minuti con un minimo di 2 e un massimo di 6 persone), le chiese delle varie poste lungo il Canale, l’isola di Lido, l’Arsenale, i giardini, il sestiere Cannareggio con il suo Ghetto ebraico, il Ca’ Rezzonico, nel sestiere Dorsoduro, sede del Museo del settecento veneziano, la Basilica di San Marco al suo interno (persa per via di una chiusura inaspettata), le passeggiate senza meta, tra i vicoli collegati dai tanti ponti, il riverbero delle luci (in notturna) sul canal grande, in quel di Rialto, e tanto altro ancora… come vivere e respirare l’atmosfera del Carnevale, o la festa del redentore, ma più di tutto, torneremo per la vista che si gode in ogni scorcio e in ogni istante

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