Di seguito icomunicati e i commenti delle associazioni che hanno preso parte alla1^ Assemblea nazionale di Supporters in Campo(SinC), il network delleassociazioni e cooperative di tifosiitaliane che seguono i principi dell'azionariato popolare/Supporters'Trust, che si è svolta il14 e 15 Giugno 2014 ad Ancona.
Qui 1^ Parte
Qui 2^ Parte(VIDEO)
Qui il resoconto ufficiale di Supporters in Campo(SinC)http://infoazionariatopopolarecalcio.blogspot.it/2014/06/supporters-in-campo-resoconto-della-1.html
Lucca
Intervento del presidente di Lucca United Stefano Galligani a Radio Toscana sull'assemblea di AnconaTaranto
di Giancarlo PichilloUn altro calcio è possibile!
(aka: dimmi con chi mangi e ti dirò che calcio immagini)Attenzione! Quanto segue rappresenta esclusivamente l’opinione dell’autore, e in nessun modo quello della Fondazione Taras. Lo diciamo subito in modo da chiarire che questa è una riflessione soggettiva, e come tale deve esser presa….
L’ultima volta che sono stato ad Ancona ricordo di aver pensato: “ma chi c…. me la fa fare, ogni volta finisce così…”. Era il 2008, credo, e avevamo appena perso l’ennesima finale playoff che avrebbe dovuto riportarci in Serie B. Dovevamo rientrare a Taranto come un’unica orda rossoblu, invadere l’A14 verso Sud, casello per casello, insieme alla squadra…. Non sapevamo – qualcuno in realtà lo temeva già – che quello era solo l’ennesimo inizio di una ennesima fine… l’anno dopo avremmo evitato i playout all’ultima giornata con una vittoria a Sorrento e i tifosi lì presenti (me compreso) avrebbero comunicato chiaro e tondo alla dirigenza e a molti calciatori che a Taranto non erano più i benvenuti. Di lì a pochi mesi sarebbe arrivata la dinastia D’addario, coi suoi meravigliosi fasti che ancora oggi non possiamo non ricordare. E sì che in tanti ci avevano creduto al salto di qualità (me incluso, again)….. Un minuto di silenzio in memoria di chi è riuscito a bruciarsi in pochissimi mesi ogni minima credibilità agli occhi della città, please…Tuttavia….. fine? Prima ho scritto “fine”? Errore! Chiedo venia…Infatti, sono tornato ad Ancona pochi giorni fa, il 14 e 15 giugno, perché da quelle ceneri, da quei tizzoni ardenti noi tarantini siamo riusciti nuovamente a rinascere. Grazie a un sogno, come sempre accade: oltre il campo sportivo, in nome di una Maglia, di una città e del suo futuro.Sono tornato ad Ancona con la Fondazione Taras, inclusi i ragazzi e lo staff tecnico del settore giovanile, per incontrare tanti altri malati sognatori, che come noi provano a dimostrare che un altro calcio è possibile, che concetti come cittadinanza attiva, partecipazione, sostenibilità, inclusione, condivisione, passione non sono solo ipotesi, ma realtà fattiva, pratica concreta.
Sono tornato ad Ancona per partecipare all’assemblea costituente di Supporters in Campo (SinC), associazione “ombrello” che riunisce, a livello nazionale, tutti i Supporters Trust che hanno deciso di aderirvi. A sua volta Supporters in Campo aderisce a Supporters Direct Europe, massima espressione della partecipazione organizzata dei tifosi di calcio alle attività delle proprie società sportive. Supporters Direct Europe è oggi un attore riconosciuto anche dalle istituzioni comunitarie. Collabora con il Consiglio d’Europa, partecipa ai tavoli per la definizione delle azioni del programma europeo Erasmus Plus dedicato allo Sport (in Europa fare lobby positiva e trasparente è una prassi consolidata) e, in quanto beneficiario potenziale, avanza progetti di formazione e ricerca per incentivare l’inclusione dei cittadini nella governance del calcio, tanto a livello locale quanto nazionale, europeo e internazionale. Perché- è bene ricordarlo – il tifoso è in primis un cittadino portatore di diritti e doveri. Proprio ad uno di questi progetti coordinati da Supportes Direct parteciperà Supporters in Campo, e tramite esso la Fondazione Taras.
In due giorni abbiamo discusso, anche con amici provenienti dall’Inghilterra, dalla Germania e dalla Francia, e con i rappresentanti di alcune istituzioni del calcio nostrano (Lega Pro, Lega Serie B, Coni… inutile dire che abbiamo raccolto un po’ di informazioni per la richiesta di ripescaggio in Lega Pro…… questione molto fluida, a prescindere dalle maree societarie che ci riguardano), di tre principali macro-tematiche:- come i tifosi possono gestire concretamente una società, e quali e quanti problemi questo comporta;
- come incrementare le risorse a disposizione dei tifosi, riuniti in Associazioni, Fondazioni o, come si vorrebbe, Trusts;
- come incrementare la partecipazione degli stessi nella governance dello sport, e del calcio in particolare.
Un’altra tematica è stata richiamata, ma non si è avuto il tempo di svilupparla: come promuovere una legislazione comunitaria (quindi uguale per tutti gli stati europei) per il riconoscimento del Supporters Trust come ente no profit, beneficiario di una fiscalità assimilabile a quella delle Ong, per esempio. Una tematica molto tecnica che il sottoscritto non maneggia certamente. Pertanto, la lascio qui a mo’ di promemoria.
A fare da cornice all’assemblea, per la quale sono da ringraziare soprattutto gli amici di Ancona, una splendida partita amichevole tra i giovanissimi di Taranto e Sambenedettese allo stadio Dorico, nel centro di Ancona. Non importa chi ha vinto, ma aver dimostrato che i tifosi possono ottenere risultati concreti e tangibili, come la corretta gestione dei settori giovanili. Per chiudere la giornata la partita inaugurale dell’Italia al mondiale. Ma quello è calcio minore, un calcio dopato, e lasciamo che siano altri a parlarne…
Questo il contesto. Nel concreto, però, chi scrive è una persona soddisfatta, che sabato 14 giugno ha pranzato felice e spensierato insieme con i tifosi della Cavese, Lucchese, Nocerina, Roma, Ancona, Sanbenedettese, Verona, L’Aquila… e spero di non aver dimenticato nessuno. Ma altri erano attesi: rappresentanze da Bari, Lecce e Ascoli, per citarne qualcuna. Chi tifa Taranto e legge i nomi di queste tifoserie non può non sorridere… ma la Fondazione Taras è parte di un processo, e questa è una prova di grande maturità, che è tutto il contrario dell’autoreferenzialità talvolta mostrata da altro tifo organizzato (al netto di mille altri pregi, sia detto per inciso). Scegliere un interlocutore, discutere, comprendere che non esistono identità pure, che bisogna contaminarsi, rischiare di macchiarsi e compromettersi, pur tenendo la barra dritta nel rispetto delle proprie convinzioni e della propria etica, lottando per farlo. Tutto questo costa fatica, ma produrrà frutti, e non ci sono slogan o urla o monologhi che tengano.
In realtà, una cronaca puntuale imporrebbe di riportare anche che si è discusso di come partecipare – se come singole realtà o in associazione – al bando emanato dalla serie B, chiamato “B Solidale”. Sempre la cronaca ci suggerirebbe di riportare come ogni realtà abbia descritto le proprie attività, dai cavesi che hanno scelto di ripartire dalla Terza Categoria, pur di avere una società al 100% gestita da loro stessi, ai sambenedettesi che hanno iniziato una “lotta” con la propria società per implementare anche nel mondo del calcio il concetto di descrescita felice, agli anconetani che realizzano una Scuola Calcio per consentire anche ai ragazzi provenienti da famiglie a basso reddito di godere della pratica del calcio giocato.
Di fatto, tuttavia, la questione delle questioni, sollevata con forza anche dalla Fondazione Taras, è stata la sostenibilità di una società di calcio, ovvero come organizzare una governance del calcio che non imponga alle società sportive perdite annue ingenti e certe – finanziarie ed economiche. Di contro, vi è anche il problema di come comunicare questi concetti alla piazza, che dovrebbe convincersi che non vincere per qualche anno, ma assicurarsi sostenibilità e futuro, è il miglior risultato che ogni tifoso dovrebbe augurarsi.
Infine dovrei, se fossi un cronista, raccontare il progetto SLO (Supporters Liaison Officer), ovvero quella figura che le società calcistiche dovrebbero inserire nel proprio organico e che, in quanto tifoso e come tale riconosciuto dai suoi pari, dovrebbe fungere da cerniera tra la società e i tifosi stessi al fine di migliorarne i rapporti e la comunicazione reciproca. Un processo, questo, già avanzato in un paese come la Germania, e ancora molto teorico qui da noi, come ammesso anche dal rappresentante della Lega di Serie B. Il tempo ci dirà se riusciremo ad adeguarci agli standard europei, o se seguiremo una terza via….. Pronostici?
Tutto questo dovrebbe raccontare un buon cronista, e forse di più. Ma io non sono un cronista, sono un tifoso, e quindi anche un sognatore. E come tale progetto e pratico una visione del calcio che sia bene comune, dispositivo per incrementare una appartenenza inclusiva e solidale nei e tra i territori, fucina di cittadini attivi che, a cominciare dal pallone, vogliono riprendersi in mano tutti i giocattoli ad essi espropriati da istituzioni e capitale. Oggi il calcio, domani il demanio privatizzato, dopodomani il diritto alla salute, un giorno, chissà, la felicità. Troppo?
Nel frattempo sempre forza Taranto, e avanti così Taras!
Le news sull'evento dal web
Azionariato popolare, le istituzioni del calcio dicono sì. ''Il calcio è della gente''http://www.amarantomagazine.it/news_dett.php?id=2403
DALLA PRIMA ASSEMBLEA ANNUALE DI “SUPPORTERS IN CAMPO” LA CONFERMA DEL RUOLO CENTRALE DEI SUPPORTERShttp://www.sportpeople.net/dalla-prima-assemblea-annuale-di-supporters-in-campo-la-conferma-del-ruolo-centrale-dei-supporters/
l resoconto della prima Assemblea di Supporters in Campohttp://tifosobilanciato.it/2014/06/19/il-resoconto-della-prima-assemblea-di-supporters-in-campo/?utm_source=feedburner&utm_medium=twitter&utm_campaign=Feed%3A+Tifosobilanciato+%28La+Biblioteca+del+Tifoso+%22Bilanciato%22%29&utm_content=FaceBook