3 punti beffano alonso: vettel tre volte campione del mondo

Da Postpopuli @PostPopuli

di Francesco Gori

Vettel tre volte campione del mondo. Questo il verdetto tanto atteso di un mondiale di F1 emozionante, che si è chiuso ad Interlagos con la vittoria di Button. Miracolo Ferrari solo sfiorato: Alonso si piazza secondo (Massa buon terzo) ma a Vettel basta un sesto posto per conquistare la terza iride consecutiva. Con soli tre punti di margine sullo spagnolo.

E pensare che, dopo la consueta qualifica ad handicap, in partenza le cose si erano messe bene per Maranello: le due McLaren sfilano via e dietro ecco l’avanzata imperiosa di Alonso, ben sorretto dallo scuderio Felipe Massa. Vettel va in testacoda, toccato da Bruno Senna, e finisce ultimo, con la sua Red Bull leggermente danneggiata. Sembra fatta, esultano i ferraristi. Ma mai dare per finito uno come Sebastian. E infatti il tedesco comincia una rimonta impensabile, come già accaduto ad Abu Dhabi. Il tempo incerto, con acqua che va e che viene, divide chi sceglie di proseguire con gomme da asciutto e chi opta per le intermedie. Davanti è lotta tra le frecce d’argento ed un sorprendente Hulkenberg su Force India. A metà gara la Redbull tenta il suicidio: pit stop per Vettel e gomme da cielo sereno, con le prime gocce che cadono. D’obbligo una seconda fermata che impiccia nelle retrovie il leader mondiale. Il contatto Hamilton-Hulkenberg lancia in testa Button, favorisce Alonso subito dietro, ma numericamente non ci sono gli avversari giusti da frapporre tra lui e il rivale: Massa, Webber, Hulkenberg rimangono davanti a Seb, Schumacher (ultimo gp in carriera, ciao Schumi) e Kobayashi non riescono a tenerlo dietro. È trionfo Red Bull e amarezza Ferrari.

Vettel tre volte campione del mondo – leggo.it

Incidente in avvio, cambio gomme sbagliato, radio e monoposto danneggiate. Tutto ciò non è bastato a frenare l’urto tedesco.  Il pilota di Heppenheim ha mantenuto il sangue freddo, non ha mai mollato, nella sfortuna ha avuto la fortuna di un danno limitato, ha pestato come suo solito fino in fondo, pur in condizioni di pista costantemente mutevoli.

Bandiera a scacchi per un campionato del mondo che sfugge alla Ferrari ormai dal lontano 2007, che mai come quest’anno Alonso avrebbe meritato, al volante di una macchina palesemente inferiore alla sontuosa Red Bull. Onore al vincitore, che non è certo lì per caso.

LE PAGELLE STAGIONALI

9 ALL’ESCALATION DI VETTEL che, dopo un inizio zoppicante, nelle ultime dieci gare – Monza ha fatto da spartiacque – è stato devastante e incisivo (con quattro vittorie consecutive), proprio in contemporanea al calo di Ferrari e McLaren, che hanno più volte buttato via chance importanti. Interlagos è stata la ciliegina sulla torta di una stagione in rimonta.

9.5 ALLA PERFEZIONE DI ALONSO che ha dato il massimo, sempre. In Brasile ancora una volta un avversario di troppo, Button, come ad Abu Dhabi Raikkonen. In queste gare c’era da ottenere una vittoria che avrebbe fatto la differenza, in una seconda fase di stagione avara di vittorie (l’ultima in Germania). Dopo un inizio di campionato equilibrato, con sette vincitori nelle prime sette prove, Fernando era riuscito a volare al comando in classifica, leadership mantenuta fino al 14 ottobre dell’amara Corea. Un arco di tempo nel quale si sono rivelate decisive Spa e Suzuka, dove prima Grosjean e poi Raikkonen hanno “abbattuto” i sogni Ferrari. La certezza è stato lui, razzo in partenza, geniale  in ogni condizione (da ricordare la perla a Valencia). Qualcosa è mancato allo sviluppo Ferrari.

6 ALLA DELUSIONE MCLAREN del duo Button-Hamilton che tante possibili vittorie hanno buttato al vento (pur centrandone sei in totale), congedandosi dai giochi mondiali con largo anticipo, nonostante una macchina a tratti straripante.

8 ALLA GRINTA DI RAIKKONEN su Lotus, sul terzo gradino del podio finale, autore di gare tutte cuore che hanno fruttato piazzamenti costanti ed una vittoria.

5 AI GREGARI SPENTI WEBBER E MASSA, mai veramente in competizione e scudieri fedeli di scarsa affidabilità, nonostante un buon avvio di Mark e un buon finale di Felipe.

4 AL PENSIONATO SCHUMI, che finalmente si dedicherà ad altro. Era l’ora.

0 ALL’AUTOSCONTRO GROSJEAN, pilota da luna park più che da F1.

10 AD UN MONDIALE ACCESO, con otto vincitori diversi (da ricordare gli exploit degli outsider Maldonado e Rosberg) e tanti sorpassi – e incidenti – da ricordare.

Arrivederci al 2013.

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