Il COORDINAMENTO di libera Milano invita i cittadini a partecipare con un fiore e a portare una chiave, simbolo della chiave della cassaforte del Generale dalla Chiesa.
Mercoledì 3 settembre, trentaduesimo anniversario della strage ad opera di Cosa Nostra, in cui morirono il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo, l’associazione LIBERA invita la cittadinanza a un momento di ricordo e riflessione davanti al monumento al Carabiniere, in piazza Diaz, dalle ore 18.30 alle 20.00. Porteremo tutti un fiore, tulipani rose girasoli, tanto amati dal Generale, e una chiave da mostrare, in ricordo della cassaforte del Generale violata e del furto di documenti che ogni volta si è ripetuto in simili tragiche circostanze.
Saranno presenti Emilia e Dora dalla Chiesa, che leggeranno testi del Generale e di Nando dalla Chiesa. E’ previsto anche un intervento del presidio di Voghera, intitolato al Generale. A conclusione, un breve ricordo a nome di LIBERA Milano sul significato del nostro ritrovarci in questo luogo, dopo la commemorazione in mattinata da parte delle Istituzioni.
Rinnovare questo appuntamento a Milano ha per noi anche il significato di ricordare il contributo straordinario del Generale alla lotta contro il terrorismo e l’opera di tanti carabinieri e servitori dello Stato che dettero la vita in nome delle istituzioni e in difesa della nostra Costituzione. Vogliamo fare nostra e rendere vissuto quotidiano il senso della legalità nello Stato democratico che unisce indissolubilmente sicurezza, eguaglianza e giustizia per i piu’ deboli contro i più forti e le prepotenze delle lobbyes. Vogliamo vivere in prima persona quel senso di corresponsabilità e di partecipazione che ci fa assumere oggi i nostri compiti e il nostro ruolo come una rappresentazione degli ideali e del cambiamento che vorremmo fossero già realizzati. Vogliamo ricordare il legame indissolubile tra il Generale dalla Chiesa e tanti uomini caduti come Pio La Torre, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, Boris Giuliano e tanti altri che non volevano solo contenere il fenomeno criminale, ma intendevano estirparlo alle radici, recidendone i legami sociali, politici e economici e in questa direzione hanno dato la loro vita per dotare lo Stato di risorse e strumenti concreti adatti a questo scopo.
Il Monumento al Carabiniere, voluto dallo stesso Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 1981 e dedicato a lui dopo la sua morte nel settembre dell’anno successivo, rappresenta tutto ciò e organizzare questo appuntamento proprio lì testimonia l’attualità di quei valori e riconosce le profonde trasformazioni e conseguenze di quelle vicende, non ultime le leggi antimafia che ne seguirono, lo sviluppo della coscienza nazionale e della crescita civile di Milano, in particolare e non solo nell’impegno dei familiari, dei figli e dei nipoti di fare di quel ricordo della vita di quell’uomo un punto di riferimento per la collettività e il cambiamento.
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