Oggi il mio medico curante (sperando che lo sia veramente) ha parzialmente smontato il mio incauto ottimismo di questi ultimi giorni, delineando la situazione con un laconico “possiamo essere parzialmente ottimisti“.
Ha confermato che le analisi del sangue e la radiografia al torace non hanno evidenziato alcuna situazione anomala e che i valori relativi alla toxoplasmosi e virus collegati evidenziano che l’ho avuta in passato, quando ero ancora un giovane virgulto.
Quindi, abbiamo escluso, ma non abbiamo spiegato una cippa del perché i miei linfonodi si sono ribellati così impunemente.
Ragion per cui occorre proseguire gli approfondimenti diagnostici con la visita dall’otorinolaringoiatra agli inizi di ottobre, il quale deciderà se è il caso o meno di procedere a un ago aspirato, per esaminare i tessuti. Dopodiché potrebbe essere necessaria anche la visita da un ematologo.
Tornato a casa, ho ovviamente voluto approfondire qual è il destino che mi spetta, scaricando dalla rete e studiando i più avanzati studi clinici in materia.
Orbene, sono giunto alla conclusione che unendo alcuni parametri quali l’età, il sesso (inteso come alternativa maschio/femmina e non come quantità…), le abitudini di vita, l’alimentazione, la storia clinica delle mie tre generazioni precedenti, l’ambiente nel quale vivo, la tipologia di lavoro che svolgo, lo stipendio che percepisco, la cilindrata dell’auto e la marca di crocchette al sesamo che divoro in quantità industriale, la mia speranza di vita si riduce sì e no a un paio di settimane al massimo… (se ci unisco anche l’estratto conto della banca, risulto passato a miglior vita già da un paio di mesi).
E ora mettiamoci buoni buoni ad attendere il prossimo step (che poi io questi tempi lunghi del SSN mal li sopporto).
P.S.: il fatto è che io ho l’impressione che il mio medico mi nasconda qualcosa e quando si interrompe il rapporto fiduciario medico-paziente…