3 uomini e una pecora

Ragazzo inglese in viaggio alla ricerca di se stesso (e anche di pussy occasionaria) incontra l'amore della sua vita, una ragazza australiana anche lei in giro per gli arcipelaghi del Pacifico. I due decidono di sposarsi senza pensarci su due volte. Tornato in inghilterra, il ganzo David da la notizia ai suoi 3 migliori amici (di fatto la sua famiglia): un pazzoide con la passione per alcol e droghe leggere e non, un ipocondriaco con baffi di hitleriana memoria e un maniaco depressivo semialcolizzato che non riesce a farsi una ragione del fatto che la sua tipa l'ha mollato per uno che pare sia sprovvisto del più fondamentale degli attributi maschili. I 4 partono alla volta delle Blue Mountains australiane, dove ad attenderli c'è la famiglia di lei: padre senatore tutto formalismi politica e carriera, madre milfona con una segreta passione per la bamba (interpretata da Olivia Newton Fucking John), sorella bonza che si finge lesbica per trollare il padre e un montone da competizione di nome Ramsey, a cui il padre tiene più di sua moglie e delle sue figlie. Fatte queste doverose premesse, si passa ad un'ora concitata di scene di sconvolgente epicità: spacciatori sodomiti figli di colonnelli che vengono accidentalmente derubati della propria cocaina, cocaina estratta da culi, ubriachezza molesta, cocaina, cocaina e ancora cocaina, discorsi su rapporti anali, insulti al popolo australiano e un ovvio epilogo che però non lascia l'amaro in bocca. Piuttosto una paresi facciale post-pippata.
Commedia con un ritmo sostenuto e pochissimi momenti di stanca, si ride di gran gusto se piace lo humour un po' british e un po' triviale: un po' "Una notte da leoni", un po' "Funeral Party" (stessi autori). Da vedere solo se non si è dipendenti da cocaina.