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30 milioni di schiavi nel mondo, India e Cina le peggiori. L’Italia è a rischio

Creato il 18 ottobre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante
Posted by   18 ottobre 2013  

Il rapporto di “Global Index Slavery 2010″ descrive una situazione insostenibile: “Ci sono persone, che sin dalla nascita, vivono in condizioni di schiavitù, specie in Africa ed in Asia”. L’Italia, tra i paesi occidentali, è uno tra i più a rischio.

(AP Photo http://1.bp.blogspot.com/)

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“Tre quarti di questi vive in Asia, ma nessun continente è escluso”. La fondazione australiana “Walk Free” per i diritti umani ha effettuato uno studio sulle condizioni in schiavitù degli esseri umani, ricavandone dei dati allarmanti. Sono 29,8 le persone a vivere in condizioni disumane la loro vita, vivendo come schiavi: si tratta di uomini e donne, adulti o giovani, che subiscono pratiche di tipo schiavistico come la servitù per debito, il matrimonio o lavoro forzato, la vendita e lo sfruttamento dei bambini e il traffico di umani.

La ricerca condotta si basa su una definizione di schiavitù più ampia di quella adottata da altre istituzioni che tiene conto, come accennato prima, anche degli schiavi per debiti economici, delle persone vittime di tratta e dei matrimoni forzati. La stima delle persone che vivono in schiavitù denunciata dal rapporto, è più alta di quella proposta da altri organismi come l’International Labour Organisation. Secondo quest’ultima istituzione infatti gli schiavi nel mondo sarebbero 21 milioni, mentre per il Global Slavery Index sarebbero 29,8 milioni.

La densità mondiale rispetto alle condizioni di schiavitù (globalslaveryindex.org)

La densità mondiale rispetto alle condizioni di schiavitù (globalslaveryindex.org)

La Mauritania è il paese con la più alta percentuale di schiavi, 4 uomini su 100. Nel paese africano, però, c’è una matrice di schiavitù che ha profonde radici culturali, infatti è una condizione che si eredita dai propri antenati. L’India, una tra le nazioni più popolose a livello mondiale, possiede il numero più alto di casi con i suoi 14 milioni di uomini costretti a vivere in condizioni di schiavitù. In termini relativi, cioè in proporzione alla popolazione, i paesi peggiori sono, appunto, la Mauritania, Haiti, Pakistan, India e Nepal.

“La schiavitù moderna è una situazione in cui le persone sono controllate con la violenza, ed è un fenomeno spesso sottovalutato. Sarebbe confortante pensare che la schiavitù sia una reliquia del passato, ma resta invece una cicatrice sul volto dell’umanità. – dice Nick Grono, direttore generale di Walk Free – L’India ha una situazione particolare, perché le persone vengono emarginate e discriminate dalla comunità anche per motivi di casta. Intere comunità nei villaggi del nord sono ridotte in schiavitù. I bambini, inoltre, fabbricano tappeti e le donne vengono vendute come prostitute”.

I dati sui numeri più alti di schiavi nel mondo (fonte BBC)

I dati sui numeri più alti di schiavi nel mondo (fonte BBC)

L’Italia, dal canto suo, è al 132esimo posto di questa classifica e ha una stima di quasi 8 mila casi di “moderna schiavitù” su una popolazione di quasi 61 milioni di persone. Un esempio sono gli uomini africani che, pur di guadagnare qualche euro, sono costretti a lavorare nei campi di pomodori al sud, in condizioni fuori da ogni logica. Con questi dati l’Italia è il Paese dell’Europa centro-occidentale con il rischio più alto, dietro a Bulgaria, Grecia, Croazia e a tutta l’Europa orientale.

Negli Stati Uniti sono circa 60 mila le persone vivono in stato di schiavitù. Si tratta di americani, ma soprattutto stranieri provenienti da zone come Messico, America centrale e Paesi caraibici. Questo sembra accadere perché gli Usa sono sempre di più meta finale del traffico di essere umani.

La palma dei virtuosi va invece all’Islanda con meno di cento schiavi, seguita da Irlanda, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Svizzera, Svezia, Norvegia, Lussemburgo, Finlandia e Danimarca.

I ricercatori, infine, hanno aggiunto che i dati, specie nei paesi maggiormente benestanti, sono in aumento.

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