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La trama (con parole mie): parallelamente alla successione di eventi che porterà Leonida ed i suoi trecento alla morte alle Termopili, Temistocle, generale ateniese responsabile della dipartita del re Dario, si scontra a più riprese in mare e sulla costa con la flotta di Serse capitanata dalla spietata Artemisia, nata in Grecia e rimasta segnata dal destino che un manipolo di opliti disegnò per la sua famiglia.
Con la morte degli spartani, tutte le città stato greche finiranno per mettere mano alle armi e fornire a Temistocle i mezzi per contrastare l'immenso esercito persiano, e la stessa Gorgo, vedova di Leonida, deciderà di prendere il mare per vendicare la morte dell'amato marito.
Ma per quale motivo, vi starete forse chiedendo, il vecchio Ford, che tanto detestò il primo 300 - uno dei film più dannosi e terrificanti della storia recente dei blockbuster da neuroni spenti, che solo il ricordo di Julez ubriaca che risponde a Leonida e agli "AUGH!" dei suoi con "Ma che fanno, gli indiani!?" rende più divertente - ha finito per imbarcarsi nella visione del suo spin off, peraltro neppure diretto da Zack Snyder - che sarà sopravvalutato, ma visivamente almeno riesce a distinguersi più dell'insipido Noam Murro -, limitatosi per l'occasione alla sceneggiatura - e limitato è la parola giusta -, già massacrato praticamente ovunque, nella blogosfera e non?
E' presto detto: la decina dedicata al peggio di fine anno reclama già da ora le sue vittime sacrificali, e a volte l'idea di farsi quattro risate prendendo goduriosamente per il culo una pellicola alletta più dell'impegno mentale, specialmente dopo giornate lavorative passate a fare gli assistenti sociali al servizio di clienti e colleghi.
In questo senso, 300 - L'alba di un impero è stato praticamente perfetto.
Senza neppure perdere un secondo per discutere di Storia o di approccio, della regia ad uso e consumo del 3D e totalmente priva di personalità, del cast appiattito totalmente - anche nei rari casi di attori o attrici degni di nota -, il lavoro di Murro diviene una sorta di divertente parodia di se stesso già dai primi minuti, confusi e scombinati tanto quanto i livelli di narrazione ed i dialoghi - qui in casa Ford ancora ci chiediamo a cosa alludessero con "il fetore negli occhi" di Serse: doveva essere il furore, o al sovrano credutosi divinità persiano puzzavano davvero gli specchi dell'anima!? -.
Con queste premesse - e le incongruenze con 300, nonostante, di fatto, questo L'alba di un impero dovrebbe fungere da approfondimento dello stesso - l'ora e quaranta scarsa è diventata una sorta di tiro al bersaglio all'indirizzo di una croce ben più che rossa, dalla morte di Dario per mano di Temistocle al Mar Egeo, che ricorda più il Pacifico delle tempeste e degli tsunami che non l'azzurro splendore battuto dal vento che ho conosciuto bene in anni di viaggi nelle isole elleniche, passando attraverso la mutazione del già citato Serse al ruolo di Artemisia, che come i migliori cattivi dei cartoni animati anni ottanta - o Darth Vader rispetto ai suoi luogotenenti - si diverte a stare seduta ad aspettare che i sottoposti portino a casa la vittoria non esitando a farli fuori in caso di fallimento.
A questa per nulla indifferente sequela di difetti - e senza che la componente tecnica o critica in tutto e per tutto si scateni - si aggiungono momenti scandalosamente trash come il confronto erotico tra Artemisia e Temistocle, i dialoghi risibili e l'ormai decisamente passata di moda retorica di grana grossa da pseudo guerrieri, buona giusto, probabilmente, ancora per qualche residuato tamarro della prima ondata di fedelissimi di Leonida, che continueranno probabilmente a giocare ai Nativi Americani sull'onda degli AUGH, giunti in soccorso dei pavidi cugini greci anche in questo secondo capitolo proprio nel momento del bisogno.
L'unica cosa che possa remare a favore di 300 - L'alba di un impero è data dal fatto che si tratti, inequivocabilmente ed inesorabilmente, di un film davvero brutto, ma altrettanto innocuo: e nonostante il finale lasci presagire un terzo e conclusivo capitolo, spero davvero che Snyder e soci - Miller compreso, che una volta ritenevo un grande Autore - decidano di mollare il colpo evitando di coprire di ridicolo se stessi ed i loro prodotti una volta per tutte.
E non solo, ma per risparmiare al sottoscritto una tortura.
Non vorrei, infatti, che di fronte ad un nuovo tassello di questo mosaico, mi cominciassero davvero a puzzare forte gli occhi.
MrFord
"Seven seas
swimming them so well
glad to see
my face among them
kissing the tortoise shell."
Echo&The Bunnymen - "Seven seas" -
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