Parole scelte a caso sui vetri di una trattoria italo-giapponese.
Sono stata in Giappone, un'area geografica in cui era impossibile seguirlo, nemmeno via internet, e mi sono detta: allora Beautiful non è un fenomeno mondiale, con sollievo.
Appena atterrata a Narita, ho scoperto che il mio cellulare non aveva campo e mi sono detta: sarò irraggiungibile per dieci giorni, con grande sollievo.
Otto ore di fuso orario mi hanno anche dato l'illusione di vivere veramente in un altro mondo, un universo parallelo che è sveglio quando dovrebbe dormire e viceversa, e mi sono detta: niente di nuovo, con ulteriore sollievo.
Nessuna traccia di Beautiful in Giappone che di occidentale ha solo lo shopping: competitivissimo.
Poi la vacanza è finita, sono tornata in Italia, e ho dovuto metabolizzare le novità rubacchiate alla rete: la Forrester è ANCORA in mano ai Forrester. Quel puttaniere di Eric è ANCORA al comando della petroliera vuota. Parenti, amici e lacchè dei cioccolatai della moda scaldano ANCORA le poltrone intrise di gas intestinale. Bill Spencer ha perso. Katie ha perso.
Hanno vinto ANCORA il tailleur di Stephanie, il miele di Eric, le manovrine di Steffy, l'inutilità di Thorne e l'ottusità di Taylor. Sto calice va proprio bevuto: campai.
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