Segnatevi le date sulla vostra agenda, bene in evidenza: dal 23 novembre al 1 dicembre prossimi si svolgerà, ovviamente sotto la Mole, il Torino Film Festival (TFF per gli amici), XXX edizione. Il miglior festival cinematografico d’Italia (ok, forse se la gioca con un altro paio, ma siamo lì), diretto per la terza e ultima volta da Gianni Amelio, propone quest’anno, come sempre d’altronde, innumerevoli motivi di interesse. Ecco, a mio insindacabile giudizio, i principali:
1) La retrospettiva su Joseph Losey: non ho grande familiarità con l’opera di questo regista americano (1909-1984) trapiantato in Inghilterra, di cui ho visto appena un paio di (magnifici) film. Ma proprio per questo approfitterò del TFF per rimediare.
2) La presenza al Festival di due grandi maestri del cinema europeo: Ettore Scola e, soprattutto, Ken Loach. A entrambi verrà assegnato il Gran Premio Torino, “riconoscimento assegnato ogni anno ai cineasti che hanno contribuito al rinnovamento del linguaggio cinematografico, alla creazione di nuovi modelli estetici, alla diffusione delle tendenze più significative del cinema contemporaneo”. Di Loach verrà anche proiettata l’ultima pellicola, La parte degli angeli, in anteprima per l’Italia.
3) Quartet, esordio alla regia di Dustin Hoffman, che sarà presentato nella tradizionale sezione Festa Mobile: se questo gigante di Hollywood riesce a fare dietro la cinepresa anche solo un centesimo di ciò che negli ultimi quarant’anni ha fatto davanti, ci sarà di che godere.
4) A liar’s autobiography – The untrue story of Monthy Python’s Graham Chapman 3D. Riporta il programma del TFF: “Basata sulla falsa autobiografia del Python Graham Chapman (morto nel 1989), ecco la storia, delirante, della sua vita, ricostruita attraverso il lavoro di quindici diversi gruppi di animatori in un collage surreale e irresistibile: dalla scuola di medicina, al coming out, al suo rapimento da parte degli alieni. Partecipano Cleese, Gilliam, Jones e Palin, nella parte di se stessi e di molti altri”. Perdersi una roba del genere sarebbe da pazzi!
5) Alcuni vecchi film che magari conoscete già a memoria ma che non fa mai male rivedere, soprattutto in una sala cinematografica. Tra gli altri: Il mucchio selvaggio, La rabbia giovane, Il bell’Antonio, Viaggio in Italia, Gloria ecc.
6) E naturalmente il concorso principale dei lungometraggi, Torino 30, che per me rimane sempre il principale motivo d’interesse del Festival: 15 film (di cui 3 italiani) che sicuramente avranno qualcosa di interessante da dire. La maggior parte di loro, almeno. Vediamo se anche quest’anno, come sempre, riuscirò a non azzeccare il vincitore.
Ma queste sono soltanto le mie personalissime scelte, trovate scorrendo rapidamente il programma. Magari voi andate pazzi per l’horror, il cinema asiatico o i documentari, a allora ci incontreremo solo di tanto in tanto in una delle dieci sale in cui si svolgerà il TFF. Per stilare la vostra wish list consultate il sito ufficiale del Torino Film Festival. E buona visione.
Alberto Gallo