L’ex-ufficiale della guardia imperiale Kronos solca la verde e bagnata campagna inglese a caccia di vampiri insieme al fidato dottor Grost. L’invito di un vecchio amico lo conduce in una regione funestata dalle strane morti di giovani donne, ridotte a vecchie carcasse sanguinolenti da una misteriosa minaccia che Kronos sospetta essere proprio un vampiro.
Capitan Kronos è una figura in parte affascinante, con la sua flemma da ufficiale britannico, dunque così lontano dai vitaminici e arroganti eroi made in USA. Di lui si sa poco o nulla, tranne il fatto che è stato morso da un vampiro. A interpretarlo è il biondo Horst Janson, attore di mediocre talento e dal viso abbastanza inespressivo. Uno dei passatempi preferiti di Kronos è fumare “erba cinese” e pulire la sua katana, elemento che lo distingue da tutti gli altri protagonisti di storie di cappa e spada visti prima. Tuttavia, l’arma viene poco utilizzata, anzi quasi mai, a dimostrazione della natura decisamente pulp della pellicola, con quella tipica commistione, anzi sarebbe meglio dire confusione, di generi e ambientazioni. Il tutto risulta molto poco serio, sebbene a tratti divertente.
Kronos non si fa mancare nulla: fuma, beve e a inizio film salva una ragazza imprigionata in una gogna. Non si tratta però di una qualsiasi, visto che è quello schianto di Caroline Munro, attrice cult degli anni ‘70. Lei è qui sfruttata solo in qualità di icona sessuale, poiché quasi non parla e quando lo fa è un disastro. Infatti, non è mai stata un’attrice dalle grandi doti. La sua fortuna è dovuta principalmente alla sua straordinaria bellezza. Tuttavia, stavolta la Munro oltrepassa il limite del possibile, regalandoci la parte femminile probabilmente meno e peggio recitata in un film che non sia un porno…anche questo è in fondo un primato! Peccato davvero che di lei si veda poco o nulla; dunque per i suoi fan rimane decisamente l’amaro in bocca.
Capitan Kronos – cacciatore di vampiri è la regia più importante di Brian Clemens, meglio conosciuto come sceneggiatore di celebri serie TV British, quali The Avengers e The Professionals. Questo film si attesta come un originale tentativo della mitica Hammer di rinnovare quel filone “vampirico” che la rese celebre. Tuttavia, il prodotto in questione non è all’altezza di molte delle ottime pellicole della casa di produzione britannica, a iniziare dalla fotografia, davvero un po’ sciocchina e sensazionalistica. I tanti esterni rivelano il chiaro intento di “cavarsela con poco”, privando il film di quelle atmosfere che sono la spina dorsale di ogni horror che si rispetti. Infine, la sceneggiatura ricorda, per assurdità e banalità, quella di un fumetto della vecchia EC Comics. In definitiva, una pellicola interessante solo per coloro che mirano ad avere un panorama completo della vasta produzione Hammer.
Riccardo Rosati
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