Anno: 2014
Durata: 100’
Genere: Action / Horror
Nazione: UK
Regia: Yann Demange
Belfast, 1971. Durante una missione, apparentemente di routine, un gruppo di soldati inglesi finisce sotto attacco. Circondati da una folla inferocita, vengono costretti alla ritirata. Nella confusione però uno di loro rimane indietro. Calata la notte, si trova da solo in una terra “nemica”, in cui tutti sembrano volergli fare la pelle. Nel tentativo di ritornare alla sua base, viene coinvolto in un gioco al massacro, che va ben oltre le linee tracciate.
Yann Demange ha curato la regia di due delle serie inglesi più riuscite degli ultimi anni, Dead Set (2008) e la prima stagione di Top Boy (2011). La prima, scritta da Charlie Brooker (suo anche il geniale e celebratissimo Black Mirror) è un’interessante satira sociale, che non si dimentica mai della sua appartenenza al genere zombi, risultando in una mini superiore a qualsiasi cosa vista in cinque stagioni di The Walking Dead. La seconda invece è probabilmente la cosa più vicina a The Wire realizzata in Inghilterra.
’71 è il suo debutto al lungometraggio, che lo conferma tra i registi inglesi più interessanti in circolazione. Come già per la serie di Brooker, la messa in scena è coinvolgente, spinta da un ritmo serrato e una tensione costante. Demange riprende con intelligenza lo stile nervoso e frenetico di Paul Greengrass (stile purtroppo ormai diffusissimo e quasi sempre usato a sproposito, ma il riferimento a Bloody Sunday in questo caso è d’obbligo), trascinando lo spettatore direttamente nella mischia. Buona l’idea dello sfondo storico dell’Irlanda degli anni Settanta, in cui Belfast ricorda Saigon. Anche se le parti di trama incentrate sui vari complotti politici non mostrano certo nulla di nuovo, il tentativo rimane lodevole.
La pellicola si divide in due parti. Una prima, molto buona e puramente d’azione, in cui il protagonista, interpretato da Jack O’Connell (visto in This is England, Harry Brown, Eden Lake e Tower Block, quest’ultimo era passato anche al Torino film Festival del 2012) si muove in una Belfast apocalittica, in macerie, illuminata solo dal fuoco di esplosioni e incendi. La seconda invece si trasforma in una specie di situazione d’assedio, in cui tutte le sottotrame convergono in maniera abbastanza prevedibile.
A metà tra il war movie e il urban survival horror, ’71 è un solido film di genere, con alcuni momenti veramente ispirati, il che non è poco. Nulla di memorabile ma Demange è da tenere d’occhio.
Paolo Gilli