Magazine Diario personale

325° giorno – Mi son ritrovato in un taschino

Da Ayertosco

Ci ho messo un po’ a venirne fuori penso, quando mi guardo indietro e nemmeno di troppo…ci ho fatto anche dei pensieri brutti e troppo assidui che per il mio ultimo me stesso, non era proprio il caso…che se fai dei cambiamenti nel tuo modo di essere non puoi mica dimenticarteli alla prima occasione, dico io. Andare avanti è più facile, se pensi in maniera giusta…ogni cosa che ti capita può essere sempre vista come un’opportunità anche se è ovvio che ci siano tutte quelle particelle negative attorno, tipo nube che si dirada lentamente…c’è il dispiacere per la perdita, il desiderio di amarla e farla stare bene, un pizzico di speranza, qualche illuminazione distorta e tutta la polvere frantumata degli errori commessi con troppa inesperienza e anche con tanta arroganza. Mancanza di dialogo, saltuarie durezze, caotici sentimenti, incomprensioni, sbagli stupidi, nervoso, ovvietà da “senno di poi”…tutte cose che nel presente non esistono, ma vivono nel passato…e se il passato non lo puoi cambiare, che ci stai a fare dentro? Cose che ritornano a galla come detriti, ostacolano la navigazione anche nei giorni di calma piatta e sole splendente. La verità è che non c’è spazio per i “se” e i film interiori, non c’è spazio per le analisi grammaticali di ogni singola parola detta o emozione provata, non c’è spazio per le frasi non dette e le cose non fatte, non qua, non nel presente e men che meno nel futuro. Se poteva essere bello e non lo è stato avrai un’altra occasione. I pensieri negativi, le paure, la rabbia…sono tutti freni.

“Sarò più preparato, darò il meglio, capirò di più, imparerò qualcosa di nuovo”

Anche oggi in fondo, è il primo giorno del resto della mia vita, come ieri.

Meglio iniziare carichi.



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